Il Brunello di Montalcino è un’istituzione radicata nel Comune di Montalcino. Ha sofferto anche lui per guerre, flessione turistica e carovita, ma aziende come Abbadia Ardenga hanno saputo contrastarli investendo in nuovi paesi.
Seguire o non seguire i trend dei consumatori?
“Il consumatore è sempre più attento alla qualità, la sostenibilità e l’origine dei prodotti, con il fine ultimo del benessere personale, e infine al trend dell’abbassamento della percentuale alcolica. La nostra azienda è da sempre rispettosa del nostro ecosistema al fine di co-creare con la natura un prodotto eccezionale. Ci sono anche aspetti molto tradizionali però come l’invecchiamento in legno per 2 anni e la produzione di vino Brunello esclusivamente con il 100% di Sangiovese che non si piegheranno alle nuove mode e resteranno valori legati ad un’identità ultracentenaria”.
Qual è la cifra stilistica dei vostri vini?
“Ogni nostro vino è il frutto dell’unione tra uomo e natura, tra l’esigenza delle piante e il rispetto del microclima, con una attenzione continua dalla produzione alla vinificazione all’affinamento”.