Un tempio dedicato al vino e al duro lavoro dell’uomo

19/04/2019

Le cantine Fontanavecchia: un tempio dedicato al vino, al duro lavoro dell’uomo, all’incanto dei lenti e delicati riti che da generazioni intessono la vita di una stirpe di vignaioli. Costruita dal capostipite della famiglia Rillo, a partire dal XIX secolo e poi con il tempo ristrutturata e ingrandita, l’Azienda si sviluppa nell’omonima contrada di Torrecuso su una superficie di 18 ha, sotto l’attenta gestione di Libero affiancato dall’esperienza del padre Orazio e del fratello Giuseppe.

Raccontarne le origini è un po’ come raccontare la storia di Torrecuso e della sua gente. Sta scritto, in un vecchio registro di epoca borbonica, che già oltre 160 anni fa il buon vino di queste terre veniva prodotto dalle mani dei vignaioli della famiglia, attenti custodi delle vigne e protettori delle antiche tradizioni nella magica città di Benevento. La storia dell’Azienda si intreccia in maniera quasi inestricabile a quella del Sannio e dei suoi vini: Falanghina del Sannio e Aglianico del Taburno, due preziosi vitigni riportati in auge anche dal costante impegno dei Rillo e oggi rinomati in tutto il mondo. Una storia di antiche tradizioni e coraggiose visioni del futuro, di passione, lavoro quotidiano e innovazione. Un’intera vita dedicata con amorevole dedizione alla cura della propria terra. La capacità di condurre le vigne di proprietà, di spremere le eccezionali uve prodotte e imbottigliare il prezioso vino sotto il proprio marchio, fanno di Fontanavecchia una delle più importanti e antiche realtà vitivinicole dell’intero Sannio. I suoi vini rivelano, da sempre, un paziente lavoro, svolto per conseguire un unico imprescindibile obiettivo: l’eccellente qualità.

Per questo motivo, tutte le differenti fasi di produzione – da quelle in vigna alla vinificazione, fino all’imbottigliamento – sono svolte con passione e scrupolosità, nel massimo rispetto per le vigne, il vino e le persone; per favorire e condurre all’eccellenza l’identità e le peculiarità che ciascun vitigno sa esprimere.

Come il Taburno Falanghina del Sannio DOP, ottenuto da uve impiantate a guyot a 350 metri sul livello del mare, raccolte in cassetta, lasciate fermentare in acciaio a temperatura controllata per circa 12 giorni e affinate per circa 4 mesi sempre in acciaio.