La Cura. L’azienda che produce vini biologici mani-dipendenti

17/07/2023

La tenuta “La Cura” di Enrico Corsi, azienda situata nell’alta Maremma Toscana sulla costa tirrenica fondata dalla famiglia Corsi decenni orsono e dedita esclusivamente ad agricoltura biologica, anche nel 2023 ha fatto il pieno di riconoscimenti al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, ottenendo la Gran Medaglia d’Oro nella categoria vini passiti Igp e Dop per il Predicatore e la Medaglia d’Oro nella categoria vini rossi secchi tranquilli Igp e Dop per Brecce Rosse (Merlot 33%), raggiungendo alla degustazione cieca un alto punteggio. Il giornalista Renzo Vatti ha intervistato per noi di “Terra del Vino” Enrico Corsi, il vignaiolo maremmano col cuore da filosofo della terra, per cercare di svelare il segreto dei suoi vini; un mistero che è celato dietro il concetto di “fisicità del vino”.

“La fisicità di un vino – afferma Enrico Corsi – è più importante della chimica. Nelle scienze la fisica è superiore alla chimica e quindi fare vini attenti alla parte fisica è fondamentale per ottenere alti risultati. Spesso le cantine trascurano la parte fisica riducendo tutto alla chimica. Vincere un concorso con il nostro vino il Predicatore è premiare un progetto ventennale sviluppato con la collaborazione dell’Università di Pisa. Recuperare le uve acerbe per farci un vino dolce è stata una scommessa difficile, ma sensata. Il vino ha nella parte alcoliche in quella acida le fondamentali caratteristiche di pregio”. Enrico Corsi precisa inoltre che “sfruttare lacidità delle uve poco mature e concentrarne gli zuccheri al sole ha permesso di produrre un vino buonissimo senza usare sistemi chimici. Questo progetto è nato per assecondare le volontà di mio babbo che odiava veder sprecata luva del diradamento dei grappoli”.

I vigneti del resto abbelliscono il paesaggio e anche fra le colline toscane il vino sta prendendo a braccetto anche il turismo, fungendo da trait d’union fra le preziosità di nuove bottiglie e il territorio. “È una risposta forte del turismo alla crisi pandemica e ai disastri ambientali”, scrive la responsabile del progetto, Stefania Pianigiani. “Il segreto per fare un buon vino è farlo in maniera fisica evitando più possibile gli interventi chimici. Sono vini fatti in vigna usando tanto le mani dei vignaioli. Sono vini biologici mani-dipendenti”, conclude Enrico Corsi.