Diamo il benvenuto a Foglianise

12/03/2019

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Foglianise (BN), nel Parco Regionale del Taburno Camposauro a circa metà strada dalle coste del Tirreno e dell’Adriatico e a pochi minuti da Benevento.

Non esistono documenti attendibili sulla presenza dell’uomo preistorico sul territorio di Foglianise, mentre più probabili appaiono le ipotesi sullo stanziamento di pastori sanniti, sia per le caratteristiche naturali dell’ambiente ricco di acque e pascoli, sia per il casuale rinvenimento di frammenti di suppellettili e vasellame per uso domestico. E’ di epoca romana invece l’inequivocabile testo scritto sulla lapide tutt’ora esistente e murata in una parete nella canonica della chiesa di S. Pietro in Vitulano che riferisce sull’esistenza del culto alla dea Fortuna che qui assumeva il titolo di Folianensis poiché venerata nel territorio appartenuto a Folius, patrizio romano. Documenti notarili datati prima dell’anno 1000 riferiscono di concessioni da parte dei principi beneventani di gran parte del territorio non solo di Foglianise ma di altri centri della Valle ad un certo Autolo, orefice longobardo. Risale probabilmente a questo periodo l’edificazione del palazzo munito di torre di avvistamento, insieme al quale, sorgono anche i primi nuclei abitati che vanno via via ampliandosi alle falde del monte Caruso. Sono i casali che sussistono ancora oggi con l’intricata rete di vicoletti e sottopassaggi, mura possenti, finestre strette e munite di inferriate, portali in pietra scolpita.

L’abitato, immerso nel verde di vigneti e uliveti nella fascia collinare dei monti del Taburno, si presenta diviso in una parte moderna che si sviluppa nell’area pianeggiante del Prato e nel nucleo degli antichi casali che coronano le ripide pendici del monte Caruso. La località gode di un clima mite ed offre un gradevole paesaggio di particolare effetto per il continuo variare delle vedute. Da piazza S. Maria di Costantinopoli, dove ha sede anche il Municipio, si può ammirare il carattere scenografico dell’imponente monte Caruso che sovrasta un arcaico impianto di ulivi secolari seguiti più a valle dai caseggiati denominati Barassano e Palazzo e nel versante occidentale dai nuclei abitati del Leschito e del casale Posto. A mezza costa del monte Caruso, alto circa 600 metri e quasi privo di vegetazione, si può ammirare l’eremo dedicato a S. Michele Arcangelo, opera di probabile fondazione longobarda, edificato all’ingresso di una grotta naturale. Il complesso monumentale incastonato tra le pareti rocciose del monte come un nido di rondine è stato di recente restaurato e riportato al suo antico splendore. L’abitato antico si estende ancora più a valle in corrispondenza di sorgenti d’acqua e superata piazza S. Maria di Costantinopoli, tra ombrosi filari di platani si giunge alla fontana detta dei santi dove si trovano la chiesa del SS. Corpo di Cristo e S. Anna e la parrocchiale S. Ciriaco. La breve spianata davanti alla cappella di S.Nicola è il luogo dove avvenivano un tempo le riunioni pubbliche. Oltrepassata la piazzetta, si osserva il casale Mauri che precede l’agglomerato dei Cautani, dove si trova la Cappella di S. Rocco, amato Patrono di Foglianise al quale è dedicata la Festa del Grano di agosto con sfilata dei Carri di Grano, processione con la statua lungo le strade del Paese, spettacoli, concerti e fuochi pirotecnici. Ampia l’offerta enogastronomica: dai vini tipici del Sannio e del Beneventano ai piatti tradizionali: cecatielli, pizzilli, raganelle con i ceci, cucchiari, crespelle, ammugliatielli, paparuli ‘m’buttiti, sciurilli,  struffoli, raffaiuli  e, nel periodo pasquale, pastiera e chiacchiere.