Città del Vino ricorda il 50° anniversario delle Denominazioni di origine Boca, Fara, Ghemme e Sizzano

12/03/2019

Sette Città del Vino per quattro Denominazioni di origine. Sono i 7 Comuni soci che sabato scorso hanno festeggiato il 50° anniversario della concessione (avvenuta nel 1969) delle Denominazioni di origine Boca, Fara, Ghemme (divenuta poi Docg nel 1997) e Sizzano. Lo hanno fatto insieme all’Associazione Nazionale Città del Vino che a Novara, sabato 9 marzo, presso la Camera di Commercio, ha prima riunito il suo Consiglio Nazionale e poi, con una semplice ma partecipata cerimonia, ha consegnato alle sette Città del Vino che ricadono nelle Denominazioni di origine un attestato di benemerenza, alla presenza di Sindaci e amministratori locali.

Per la Doc Boca hanno parteciopato il Sindaco di Boca Flavio Minoli e per il Comune di Maggiora l’Assessore Sergio Vallana; per la Doc Fara erano presenti il Sindaco di Fara Novarese Enio Prolo e per il Comune di Briona il vice Sindaco Lidio Migliorini; per la Docg Ghemme ha ritirato l’attestato il Sindaco di Ghemme Davide Temporelli e per il Comune di Romagnano Sesia il Sindaco Cristina Baraggioni; infine, per la Doc Sizzano era presente il Vice Sindaco Stefano Vercelloni.

Vercelloni è intervenuto i triplice veste: non solo ha rappresentato il Comune di Sizzano, ma è anche il Coordinatore regionale delle Città del Vino del Piemonte (a lui si deve l’iniziativa) e vice presidente nazionale.

La riunione è stata organizzata per premiare quelle Città del Vino che hanno svolto un ruolo importante all’interno dell’Associazione e nella promozione e valorizzazione dei loro territori a sostegno della filiera vitivinicola che costituisce uno degli asset principali dell’economia locale.

All’incontro è intervenuto anche Paolo Rovellotti, in rappresentanza della Camera di Commercio. Rovellotti, produttore vitivinicolo, ha ricordato che i produttori e le loro rappresentanze stanno lavorando alla realizzazione di una nuova grande Doc Alto Piemonte che riunisca le varie denominazioni che non scompariranno ma che potranno essere valorizzate con delle vere e proprie sottozone; questo – ha detto – per facilitare la comunicazione verso il mercato internazionale dei vini dell’Alto Piemonte, che hanno nel vitigno Nebbiolo la produzione più nota e significativa.

Anche la presidente dell’Azienda Turisica di Novara, Maria Rosa Fagnoni, è intervenuta ricordando l’importanza del vino nel più vasto ambito del turismo enogastronomico che anche in questo territorio sta registrando numeri significativi ed uno sviluppo costante.

Al termine della cerimonia è stata ricordata la figura di Emilio Cravanzola, recentemente scomparso, già vice presidente delle Città del Vino, ex coordinatore regionale del Piemonte; Cravanzola è stato anche un apprezzato amministratore del Comune di Guarene che recentemente ha ottenuto la bandiera Arancione del Touring Club ed è noto per alcune sue produzioni tipiche di alta qualità come la pera Madernassa, valorizzata anche grazie all’attività di Cravanzola e della Confraternita di cui faceva parte in modo attivo. Presenti la moglie Pasqualina e il figlio Luca e il vice Sindaco di Guarene Piero Rivetti.

In occasione del pranzo sono stati degustati alcuni vini grazie alla collaborazione del Consorzio Tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte, presieduto da Lorella Zoppis, all’Azienda Agricola Vigneti Valle Roncati di Briona e per i vini bianchi (Erbaluce) della Doc Colline Novaresi e della Docg Ghemme di Paolo Rovellotti.