Una solida vocazione: la cura e il rispetto della Terra

18/11/2019

Le cantine Fontanavecchia: un tempio dedicato al vino, al duro lavoro dell’uomo, all’incanto dei lenti e delicati riti che da generazioni intessono la vita di una stirpe di vignaioli. Costruita dal capostipite della famiglia Rillo, a partire dal XIX secolo e poi con il tempo ristrutturata e ingrandita, oggi l’Azienda si sviluppa, sotto l’attenta gestione di Libero affiancato dall’esperienza del padre Orazio e del fratello Giuseppe, nell’omonima contrada di Torrecuso su una superficie di 20 ha, in un piccolo angolo verde della Campania e del Sannio Beneventano, dove la vite e l’olivo disegnano il paesaggio incontaminato, alle pendici del Monte Taburno.

Abbiamo un’antica tradizione e vocazione: la cura e il rispetto della Terra in cui viviamo. Siamo piccoli viticoltori con una grande passione, quella di produrre uve e vini sani, vitali, della migliore qualità possibile, nel rispetto e tutela dei suoli attraverso l’impiego di tecniche manuali o meccaniche e non chimiche, proteggendo e conservando le risorse naturali e la biodiversità della nostra Terra. Portiamo avanti con impegno e tenacia la valorizzazione del territorio in cui viviamo, il benessere sociale ed economico delle persone che lavorano con noi; ci dedichiamo alla ricerca e al miglioramento continuo delle nostre risorse, come i vitigni tradizionali falanghina e aglianico del Taburno, che in questo territorio hanno trovato da secoli il loro habitat ideale.

Ciascuna differente tipologia di vino è frutto di un paziente e duro lavoro tra i generosi filari di uva sannita e le robuste botti in rovere francese che riposano da tempo nelle accoglienti e silenziose sale della cantina. Ogni attività, dalla conduzione dei vigneti alla vinificazione fino alle fasi di imbottigliamento, è svolta con scrupolosità, nel massimo rispetto per le vigne, il vino e le persone; per favorire e condurre all’eccellenza l’identità e le peculiarità che ciascun vitigno sa esprimere. E ogni vino Fontanavecchia ha una propria chiara personalità, svela odori e fragranze che lo rendono unico e differente. Come l’Aglianico del Taburno DOCG: ricavato da uve allevate a guyot a 300 mt s.l.m. su terreno argilloso con marne calcaree affioranti, selezionate e raccolte in cassetta nella seconda decade di ottobre, è sottoposto a vinificazione in rosso a temperatura controllata con fermentazione lunga di circa 10 giorni e successivamente invecchiato per 2 anni di cui 1 anno in botti di rovere francese.