TRENTODOC Bollicine sulla Città

10/10/2017

Si annuncia all’insegna delle degustazioni e della montagna la tredicesima edizione di “TRENTODOC Bollicine sulla città”, manifestazione annuale che invaderà il capoluogo trentino per tre settimane, dal 17 novembre al 10 dicembre prossimi.  I produttori di TRENTODOC presenteranno al pubblico le loro novità, esaltando il legame con la città, il territorio e i suoi prodotti. Dichiara il presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni: “TRENTODOC Bollicine sulla Città è un’importante vetrina per le 48 case spumantistiche aderenti alla nostra Associazione; costituisce un’opportunità unica per appassionati e turisti di degustare e apprezzare la produzione TRENTODOC in diversi contesti: ristoranti, enoteche, Enoteca Provinciale, direttamente in cantina e, addirittura, in una location unica come il MUSE, in abbinamento ad altre produzioni locali d’eccellenza."

 

Trentodoc, bollicine di montagna

La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono, fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico. Trentodoc oggi unisce 48 produttori, è una realtà in costante crescita e ogni casa spumantistica persegue la sua personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità. Le viti adatte a diventare Trentodoc, prevalentemente coltivate a pergola trentina, crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che una volta diventate vino, gli conferiscono come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. Trentodoc può anche fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La qualità di Trentodoc “Bollicine di montagna” è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. Le uve dalle quali si ottiene sono Chardonnay, il cui vitigno è uno dei più coltivati in provincia (circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, il Pinot bianco e Pinot meunier. La vendemmia è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia, che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36 per la riserva ma arriva fino a 10 anni sui lieviti per i Trentodocpiù raffinati ed evoluti. Il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O” contenute nel marchio, vogliono simboleggiare il gesto del “remuage”, tipico del metodo classico. Ad occuparsi della promozione del marchio è l’Istituto Trento Doc, fondato nel 1984 che rappresenta oggi 48 case spumantistiche trentine. Dal 2016 e per le successive due edizioni, Trentodoc sarà partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso che assegna il titolo di Miglior Sommelier d’Italia e il premio Trentodoc. Il Concorso candida il vincitore alle finali mondiali del più preparato comunicatore del vino italiano.

 

Info: Istituto Trento Doc – press.istituto@trentodoc.com – tel: +39 02 8733 4224  

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