Qualità e sostenibilità le parole chiave della cantina Siddùra

04/01/2024

Oggi è uno dei vini bianchi più apprezzati: negli ultimi anni il Vermentino ha visto una graduale espansione della sua coltivazione in Italia nonché un miglioramento del livello qualitativo, grazie soprattutto alla volontà di produttori che ne hanno intuito le potenzialità per rispondere alle esigenze del mercato. Fra questi l’azienda Siddùra, cantina sarda tra le più premiate, il cui fiore all’occhiello è senz’altro il Maìa, Vermentino di Gallura DOCG Superiore, già indicato come miglior Vermentino d’Italia 2023 e ora fresco di un nuovo riconoscimento: i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.

“Questo conferma che la strada tracciata è quella giusta e che, per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati – commenta Mattia Piludu, direttore tecnico di Siddùra -,  non bisogna mai dimenticare il mantra alla base del nostro lavoro: la qualità prima di tutto”. A portare avanti la filosofia dell’azienda, la ‘Sardegna in purezza’ narrata come slogan e curata con il lavoro quotidiano, un team di professionisti impegnato sia in campo sia in cantina per migliorare continuamente l’efficienza dell’azienda.

“Siddùra è da sempre ancorata alla tradizione con uno sguardo rivolto al futuro – continua Piludu -. Entro il 2024 porteremo a termine diverse evoluzioni in cantina, a partire da ampliamenti di tipo strutturale per rispondere alle nuove esigenze di mercato, e a pratiche operative mirate alla sostenibilità. Nascerà infatti una nuova cantina interrata che consentirà di stabilizzare la temperatura e di non sprecare energia elettrica con l’ausilio di pannelli fotovoltaici che si andranno ad aggiungere a quelli già in funzione. Un passo in avanti verso l’autonomia energetica al 100% se pensiamo che l’energia prodotta in azienda è maggiore di quella effettivamente consumata. A riprova dell’attenzione verso le tematiche ambientali, il percorso avviato per ottenere la Certificazione ISO di identificazione e tracciabilità dei prodotti.

“In merito alla vendemmia di quest’anno – conclude il direttore tecnico di Siddùra – posso dire che i numeri sono lievemente inferiori rispetto allo scorso anno, ma con una qualità immutata nonostante i problemi derivanti dal cambiamento climatico, in primis un giugno molto piovoso e di contro un’estate caldissima con temperature sopra la media. Eppure il lavoro svolto in passato e l’attenzione continua ha permesso di contenere i danni e mantenere l’uva in buona salute. Il risultato è la produzione di vini eccellenti”. Non solo il Vermentino già citato, ma anche i due rossi vessillo della Sardegna: Cannonau e Carignano.