Proseguono le Letture di Vino

31/07/2019

Con le presentazioni del 27 e del 28 luglio scorso del libro di Fabio Pietrangeli e Maurizio Odoardi "L’Abruzzo della Vite e del Vino" (in vendita presso la Casa Editrice Menabò, www.dabruzzo.it) e del “Vino, Il romanzo segreto” di Roberto Cipresso è iniziato il ciclo delle Letture di Vino organizzato da Città del Vino e dalla Biblioteca delle Città del Vino di Orsogna (CH). Il primo incontro si è concluso con la degustazione di un Montepulciano d’Abruzzo, il secondo con quella del Brunello di Montalcino Docg 2014 di Roberto Cipresso.

Molte le problematiche relative al mondo del vino in Abruzzo sottolineate dagli interventi e dalle discussioni che hanno accompagnato le due iniziative. Luci ed ombre, ma anche possibili soluzioni. Tra le debolezze: una poco diffusa cultura del vino, un ricorso forse un po’ superficiale al marketing, la ridotta riconoscibilità dei vini e del territorio di produzione, la necessità di promuovere il brand "Abruzzo", il fare poco “sistema”, i limiti della cooperazione. Tra i punti di forza l’annuncio del prossimo inizio delle attività della Wine Businness School con la collaborazione delle Università di Teramo e Chieti-Pescara, voluta fortemente dal Comune di Tollo con il sostegno di Città del Vino e il patrocinio della Wine businness school di Salerno guidata dal Prof. Giuseppe Festa. Da segnalare anche l’impegno preso da Roberto Cipresso di mettere a punto un progetto innovativo sul Montepulciano d’Abruzzo.

Siamo soddisfatti – dice Paolo Benvenuti, Direttore dell’Associazione Nazionale delle Città del Vinodi aver creato con questi incontri occasioni di riflessione e discussione aperta e serena e di aver gettato le basi per ipotizzare in un futuro prossimo un vero e proprio Festival nazionale in Abruzzo dedicato alla cultura dl vino. E ringrazio per la vicinanza al progetto Tonino di Biase, Francesco D’Alessandro, Tito Cieri e Fabrizio Montepara, Ambasciatori delle Città del Vino”.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 2 Agosto con Rossano Pazzagli, professore di Storia Moderna al Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Università degli Studi del Molise, per parlare della sua ultima pubblicazione “Italia Contadina”. Scritto insieme a Gabriella Bonini (docente di Lettere, responsabile scientifico della Biblioteca Archivio Emilio Sereni e PhD in Scienze, tecnologie e biotecnologie agroalimentari presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), il volume propone una sintesi del declino del settore agricolo e apre uno squarcio di luce sulle possibilità di rinascita del mondo rurale, tra abbandoni e ritorni. È l’invito a un nuovo protagonismo e a una ritrovata dignità dell’Italia contadina. L’Italia deve molto ai contadini e all’agricoltura: la qualità dell’alimentazione, la bellezza del paesaggio, un diffuso patrimonio territoriale che ha generato valori economici e culturali. Dalla metà del ’900 l’esodo rurale e i cambiamenti del paesaggio sono stati i segni più eloquenti di una grande trasformazione che ha privilegiato l’industria e la città, spezzando i legami con il territorio e marginalizzando il mondo rurale. Specialmente le aree interne, il lavoro e le imprese contadine hanno pagato un prezzo altissimo al boom economico. Oggi, nell’orizzonte della crisi strutturale del modello di sviluppo, è venuto il tempo di riannodare i fili con la storia rurale del Paese, di riprendere la strada della campagna.

A seguire la degustazione del Tintilia Herero.16 dell’Azienda Herero di Campobasso, vincitore di una Gran Medaglia d’Oro al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2019.