Un’iniziativa che vede questi ragazzi trasformarsi in vignaioli ed enologi, producendo circa 1000 bottiglie di Raboso del Piave, che con orgoglio presentano in primavera presso lo stand della Regione Veneto al Vinitaly a Verona. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Progetto Autonomia Sociale, che li vede coinvolti in tutte le fasi della produzione del vino: dalla vendemmia alla torchiatura e pigiatura, fino alla sigillatura. Una produzione da 1500 bottiglie all’anno numerate, ognuna con la propria etichetta disegnata a mano e firmata dal ragazzo che l’ha creata.
Il Raboso del Piave oltre a rappresentare il territorio e la sua storia, diventa così anche veicolo solidale, contribuendo a progetti a supporto della collettività, con l’obbiettivo di rafforzare il valore che può nascere dalla sincera volontà di fare impresa in maniera condivisa e inclusiva. Date queste premesse non poteva non entrare nella rosa delle aziende valutate da Amorim Cork Italia per il riconoscimento ETICORK, una forma di analisi e valorizzazione dei progetti solidal-enologici che si sono maggiormente distinti sul territorio nazionale per costanza, profondità di intervento e rilevanza sul territorio.
Un’opera anche comunicativa di sensibilizzazione, che permette all’azienda leader nelle chiusure in sughero di favorire la cultura della sostenibilità. Un impegno sempre più compreso anche dai media nazionali: il prossimo appuntamento che vedrà Amorim protagonista di un servizio televisivo, sarà nella rubrica "Parola di pollice verde", di e con Luca Sardella, il prossimo 1 dicembre alle ore 13.00 su Rete4.