L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Olbia (SS), polo turistico gallurese ricco di bellezze naturali, siti archeologici e tradizioni enogastronomiche. Non a caso l’origine del suo nome deriverebbe dal greco ολβιος/olbiòs con il significato di felice, fortunato, prospero.
Molto interessante sia sotto il profilo culturale, con numerose testimonianze nuragiche, chiese monumentali e architetture civili, che naturalistico, con un gran numero di itinerari in auto e a piedi alla scoperta di stupende aree costiere, parchi marini protetti e paesaggi rurali, il territorio vanta una mentalità da sempre aperto alle novità, grazie agli scambi che nei secoli si sono succeduti con la penisola italiana e la Corsica e alla frequentazione dei visitatori non isolani. Temi pagani e temi religiosi si confondono e caratterizzano tutte le sagre e feste olbiesi, che riprendono ancora oggi il calendario agricolo e le ricorrenze religiose che in passato scandivano il trascorrere dell’anno.
Da non mancare, infine, un assaggio dei tanti piatti e i prodotti dell’enogastronomia locale, a partire dai vini: la Docg Vermentino di Gallura, le Doc Cannonau di Sardegna, Monica di Sardegna, Moscato di Sardegna, Sardegna Semidano, Vermentino di Sardegna e le Igt Isola dei Nuraghi e Colli del Limbara. L’enoregione della Gallura è caratterizzata da un paesaggio molto vario di rocce scolpite dal vento, dolci colline a pascolo, nuraghi e chiese medievali, splendide spiagge e sugherete, boschi di lecci e piante profumate come il mirto, le ginestre, i ginepri, i corbezzoli, i lentischi e l’erica. Grazie alla matrice granitica (che impedisce di avere produzioni elevate ma permette di ottenere vini con buona gradazione alcolica e acidità e ottima presenza di frutto) e alle peculiarità climatiche che la distinguono dalle altre zone confinanti (lunghe estati calde, forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e presenza del Maestrale che limita l’insorgere delle muffe) ha qui trovato il suo habitat di elezione il vermentino, tra le quattro varietà di uva maggiormente prodotte nell’Isola. (di Alessandra Calzecchi Onesti)