Paraschos, la cantina goriziana che punta a vini puri espressione del territorio

24/06/2024

La storia della cantina Paraschos inizia con Evangelos che, nel 1997, acquisisce le prime vigne a San Floriano del Collio, sulle colline attorno a Gorizia, sul confine con la Slovenia. Insieme a due appezzamenti di proprietà della moglie Nadia dà vita alle prime creazioni e, affascinato dal movimento dei vini macerati, dai primi anni 2000 decide di dedicarsi anima e corpo a questo tipo di vinificazione che ben presto si trasforma in uno stile di coltivazione, esigendo la macerazione delle uve bianche, materia prima impeccabile, sana e matura.

Presto Evangelos viene affiancato dai figli Alexis e Jannis che, a loro volta, apportano il loro contributo nella ricerca di un prodotto sempre più puro e rispecchiante le diverse facce del vigneto goriziano. Oggi si può dire che si sia consolidato il metodo per valorizzare al massimo ogni varietà coltivata sui sette ettari di proprietà, dal tocai friulano alla ribolla gialla e la malvasia istriana fino ai vitigni “internazionali” mai abbandonati in zona come il merlot, il pinot grigio e il sauvignon.

Su alcuni vitigni si pratica la macerazione sulle bucce in tino oppure in anfora, su altri si preferisce la pressatura diretta. Punto fermo restano rese basse in pianta, massima estrazione, riconoscibilità del terroir di origine e una fermentazione spontanea che rende il vino sfaccettato e complesso, sempre accompagnato da una vivace bevibilità. Segue una lunga maturazione in botti grandi di rovere per una stabilizzazione e chiarificazione naturali.

Nascono così vini come l’Orange One: uvaggio di sole uve bianche autoctone, con una macerazione prolungata, si propone come il vino storico del Goriziano, quando le zone del Collio e della Valle del Vipacco (Vipava) erano ancora unite. Poi abbiamo il Kai, tocai friulano in purezza da una vigna del 1936 ai piedi del Monte Calvario, vinificato in bianco per dare risalto alla salinità unica dei suoli di questo versante. La Ribolla macerata è un altro must delle vigne alte a cavallo tra San Floriano e Oslavia, dove la ponca, la marna del Collio, si presenta più rocciosa con rese più basse.

Il vino bandiera dell’azienda è il Not, un pinot grigio ramato prodotto dal 2003, probabilmente il primo in regione ad essere vinificato in “rosa”. Molta importanza si dà anche al recupero di vecchie vigne come è stato fatto con le viti storiche di Merlot della zona “Skala” risalenti a una selezione massale di fine ‘800. I vini Paraschos son presenti sui principali mercati mondiali e fanno parte delle liste vino di numerosi ristoranti, stellati e tradizionali.

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