Nel libro di Vincenza Papini si narra la storia di Giulio Magnani, nobile possidente lucchese che dette un contributo decisivo alla lotta alla fillossera. «Il contributo di Giulio Magnani è messo in luce in questa biografia scritta da Vincenza Papini, che ha avuto il merito di valorizzare una documentazione sinora ignorata e che consente di porre il Magnani fra i precursori della lotta alla fillossera.» Sono parole di Mario Fregoni, tra i massimi esperti al mondo di viticoltura, che possiamo leggere nella sua prefazione a questo libro, per capire l’importanza di questa ricerca sia per il territorio di Montecarlo di Lucca, sia per la storia della viticoltura italiana. Una ricerca sobria ma densa di notizie realizzata da Vincenza Papini, insegnante di storia ora in pensione (ha diretto, tra l’altro, la Sezione Storia e Storie al femminile dell’Istituto Storico Lucchese dal 2001 al 2016), sta conducendo da tempo ricerche sulle famiglie nobili del territorio lucchese tra Sette e Ottocento, con particolari approfondimenti ai Magnani; da qui la pubblicazione di questo libro.
Il libro tratta della vita di Giulio Magnani e del suo contributo alla crescita qualitativa della viticoltura del territorio lucchese e di come sia stato tra i protagonisti della lotta alla fillossera. L’afide, originario dell’est degli Stati Uniti, provocò, nella seconda metà dell’800, la crisi della viticoltura europea; ci vollero più di trent’anni per superarla, ricorrendo all’innesto della vite europea su quella americana.
Mario Fregoni, colpito dalla qualità della ricerca, ha voluto contribuire ad arricchire l’opera anche con una postfazione che ripercorre le fasi salienti della lotta alla fillossera in Italia e nel mondo, sottolineando il ruolo e i meriti di Giulio Magnani.
Giulio Magnani fu tra i primi in Italia ad introdurre i vitigni “francesi” che fece impiantare nelle sue tenute, intorno al 1875, con il preciso obiettivo – scriveva – di miscelarne il prodotto con quello frutto dei vitigni locali in modo da arricchirne il gusto, il colore, la persistenza nel tempo, per rendere il vino di Montecarlo territorialmente identificabile ma anche qualitativamente competitivo. Una concezione “moderna” della viticoltura aperta ai cambiamenti e alle tendenze che non impedì al Magnani di rendere “tipici” i vini di Montecarlo, pur con l’introduzione di vitigni che oggi definiamo “internazionali”, e di farli apprezzare per una sempre maggiore qualità.
Questo libro, edito con il Comune di Montecarlo di Lucca, fa parte di quella preziosa e numerosa produzione storiografica frutto della perseveranza di molti storici e ricercatori locali, appassionati frequentatori di archivi e biblioteche, uomini e donne che – muniti di una buona dose di perseveranza e sostenuti dal loro amore per la propria terra – studiano e ricercano, si documentano e raccolgono notizie, fanno scoperte e arricchiscono la storia locale.
Editore Ci.Vin srl, Pagine 160; Prezzo di copertina € 20,00
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