La perfezione sensoriale del sughero

27/06/2017

La qualità va curata passo dopo passo: il sughero, elemento che l’uomo non è mai riuscito ad emulare, è un dono prezioso, diventato una chiusura imbattibile per proprietà naturali e per valore aggiunto, grazie ad Amorim Cork Italia, che lo rende sigillo sartoriale per ogni tipo di vino, attraverso una ricerca scrupolosa fin dal momento in cui si trova sulle querce. Le tappe fondamentali che fanno di ogni tappo Amorim una chiusura d’eccellenza sono un percorso di crescita ed educazione tecnologica, ecologica, sensoriale che l’azienda costruisce ben prima della trasformazione in tappi. Dopo la decortica, infatti, sono numerosi i momenti delicati, dove solo la professionalità può fare la differenza per la resa qualitativa finale della chiusura. Alla luce di questo, sono molteplici le misure preventive legate alla gestione della materia prima, con trattamenti dedicati in modo specifico alle plance in sughero.

È attivo ormai da qualche anno in Portogallo il sistema CorkSat che favorisce una conoscenza della qualità sensoriale della foresta, per sapere sempre e in ogni momento dove viene raccolta la materia prima, che subisce dei saggi a campione per testare le performance potenziali del sughero che verrà raccolto. A seguire, una prima operazione è la stabilizzazione delle plance stesse: vengono coperte per evitare il ristagno di umidità, ma anche sollevate da terra e accatastate in maniera tale da assicurare un’ottima areazione. La stagionatura all’aperto della plancia di sughero, della durata minima di almeno 6 mesi, avviene in appositi piazzali pavimentati in cemento in pendenza, per eliminare i ristagni e facilitare la pulizia dell’area. Termina con il taglio della zeppa, ovvero la rimozione della corteccia nei 10 cm a contatto con il terreno, ben oltre la porzione a rischio di sostanze fungine (che possono alloggiare in uno spessore di circa 5 cm). Una scelta di sicurezza, che equivale alla rimozione dell1,5% dell’intera materia prima di Amorim, comunque  funzionale al riutilizzo nel campo della bioedilizia, in particolare nel settore della pavimentazione.

La movimentazione del sughero avviene in bancali di acciaio inox, un’ulteriore precauzione che minimizza il rischio di contaminazione, che potrebbe compromettere la qualità del sughero. Seguono due tecniche che, oltre ad essere misure preventive, svolgono anche un’importante funzione curativa della plancia: la bollitura e la vaporizzazione. La bollitura viene realizzata in vasche di acciaio che, rispetto alla vecchia maniera con vasche in cemento o mattoni, permette una pulizia maggiore, grazie all’assenza di asperità e di assorbimento. È un’operazione della durata di un’ora, in cui la funzione curativa della bollitura risiede nella capacità di volatilizzare una parte dei composti volatili sgradevoli, grazie alle alte temperature dell’acqua in cui sono immerse le plance. L’acqua, bene primario non solo in termini produttivi, ma anche territoriali, viene inoltre ripulita costantemente e filtrata per il riutilizzo, in modo da farle mantenere il suo ruolo detergente e ridurne lo spreco allo stesso tempo, grazie a un ricircolo continuo per 72 ore in inverno e 48 ore in estate. A questo step segue il processo di vaporizzazione, particolarmente delicato perché il vapore va gestito adeguatamente affinché non bruci l’elemento sughero, allo stesso tempo proprio la sua natura gassosa permette di andare più in profondità nella pulizia del sughero, svolgendo un’operazione quasi in prevalenza curativa.

Ogni momento quindi ha un suo valore specifico per gli effetti che contribuiscono alla qualità della resa finale. Sono tappe di un percorso preventivo che anticipa le operazioni di tipo curativo a seguire, ovvero i processi di lavaggio e le tecnologie Rosa, Rosa Evolution, NDTech, dove l’avanguardia tecnologica interviene e permette a ogni singolo tappo finito di essere certificato per la perfezione sensoriale. Operai altamente specializzati lavorano fianco a fianco con gli scienziati per la verifica puntuale di ogni passaggio: è solo con l’estrema precisione tecnologica unita alla sensibilità umana che Amorim può garantire una perfezione sensoriale ai suoi tappi, le cui certificate proprietà tecniche sono un baluardo alla difesa del rituale conviviale più antico di sempre.

 Il Gruppo Amorim è la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero, in grado di coprire da sola il 36% del mercato mondiale di questo comparto, e il 23% del mercato globale di chiusure per vino; conta 22 filiali distribuite nei principali paesi produttori di vino dei cinque continenti. Amorim Cork Italia, con sede a Conegliano (Treviso), filiale italiana del Gruppo Amorim, si è confermata nel 2016 azienda leader del mercato del Paese, in grado di soddisfare da sola oltre il 25% della richiesta nazionale. Con i suoi 42 dipendenti e una forza commerciale composta da 35 agenti, nel 2016 ha registrato oltre mezzo miliardo di tappi venduti per un fatturato, in crescita, di 53 milioni di euro (+10% rispetto al 2015). La sua leadership è dovuta ad una solida rete tecnico-commerciale distribuita su tutto il territorio della penisola, ad un efficace servizio di assistenza pre e post vendita ma anche all’avanguardia dei suoi sistemi produttivi e gestionali e soprattutto del suo reparto Ricerca&Sviluppo, al quale si associa una spiccata sensibilità per la tutela dell’ambiente e in particolare per la salvaguardia delle foreste da sughero. Lo sguardo al futuro vede una sempre più solida alleanza tra Tecnologia e Natura, con importanti risultati anche in termini di sostenibilità sociale: con il progetto Etico, Amorim Cork Italia ha infatti portato a compimento il primo circolo virtuoso di tutta la nazione, realizzando una granina per la bioedilizia generata dai tappi usati e raccolti dalle onlus che aderiscono all’iniziativa e ricevono dall’azienda un contributo per i propri.