Il progetto Janare de La Guardiense

18/10/2023

Oltre 1.500 ettari di vigneto, situati in collina a un’altitudine che varia dagli 80 ai 450 metri sul livello del mare, dando vita mediamente ad una produzione annua di circa 200.000 quintali di uve.

Sono i numeri significativi de La Guardiense, un’importante realtà cooperativa della Campania, punto di riferimento per il Sannio Beneventano, dove si concentra il vero motore vitivinicolo della regione. Nata nel 1960 sotto la spinta di 33 vignaioli lungimiranti e coraggiosi, l’azienda – che oggi conta circa mille soci – è situata a Santa Lucia di Guardia Sanframondi (Benevento), nella valle Telesina, dove le coltivazioni dei vigneti danno forma a un paesaggio incastrato tra i monti del Matese e il monte Taburno.

Siamo quindi nel cuore dell’area geografica della Falaghina, di cui La Guardiense è in assoluto il principale produttore al mondo, e dell’Aglianico; in un’area che dal fondovalle del fiume Calore si spinge fino ai terrazzi alluvionali sabbiosi-ghiaiosi, della prima collina, alle terre nere della collina marnosa e ancora ai pianori e le conche sospese, dell’ignimbrite campana, regalo delle esplosioni vulcaniche dei Campi Flegrei di circa 30 mila anni fa.

A determinare la costante eccellenza dei vini è la capacità dei viticoltori di armonizzare, annata dopo annata, il comportamento dei vigneti su diversi suoli, versanti ed esposizioni. E proprio nell’ottica di una zonazione sempre più puntuale, oramai alla base dell’intera programmazione produttiva, La Guardiense sta investendo risorse importanti sui suoli di origine vulcanica presenti nell’area – caratterizzata da una incredibile complessità pedologica – al fine di poter rispondere in modo elastico ai diversi andamenti climatici, ormai sempre meno prevedibili.

Nasce così Janare, un progetto audace che rappresenta una scommessa nella sperimentazione di tecniche agronomiche finalizzate a valorizzare la Falanghina e l’Aglianico. Cinquecento ettari di terreno dedicati a un progetto vitivinicolo di valorizzazione dei vitigni autoctoni e di radicamento nella storia del territorio.