Enoregioni italiane: Valli Laterali del Trentino

31/07/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Trentino-Aldo Adige è possibile individuare quattro enoregioni: Valdadige Trentina, Valdadige Altoatesina, Valli Laterali del Trentino, Valli Laterali Altoatesine.

 

VALLI LATERALI DEL TRENTINO

Fondata lungo un’ansa del fiume alla congiunzione strategica delle valli dell’Adige, di Cembra, Fiemme e Fassa e della Valsugana, Trento si trova in un punto di convergenza tra le valli che conducono dal Brennero alle Dolomiti, dal Lago di Garda a Verona e a Venezia. Dalla città una fitta rete di sentieri si inerpica per le cime più vicine, passando per le colline coperte da zone urbanizzate intercalate da vigne e orti. A ovest di Trento le pendici occidentali del Bondone, fitte di boschi, sovrastano la bassa valle del Sarca (nota come Valle dei Laghi), dove ai bacini d’acqua (Santo, Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri più piccoli) si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, olivo, faggio, leccio e conifere, alloro e muschio. A est la Val Sugana si estende come un grande arco dal Lago di Caldonazzo fino ai Monti Vicentini, delimitando la parte settentrionale dell’Altopiano di Asiago. La Valle dei Laghi è a maggior vocazione viticola, mentre la Val Sugana, di secolare tradizione agricola, si è specializzata nella frutticoltura limitando la viticoltura a zone marginali ma particolarmente favorevoli, per esposizione e microclima, ad una produzione enologica di qualità.

Vini locali. L’area delle Valli laterali del Trentino condivide le sue quattro doc con la Valdadige Trentina. I vitigni più coltivati sono nosiola, chardonnay e schiava. Il nome della nosiola deriva dal termine dialettale con cui viene indicata la nocciola selvatica, forse per la croccantezza dell’acino, l’aroma del vino o il colore dei tralci; in ogni caso il vino che se ne ricava è leggero, fresco e armonico, con note di fruttate di mela acerba e, appunto, nocciola selvatica. Con la stessa uva, raccolta da vigneti con più di quindici anni e lasciata appassire fino a marzo su graticci ben areati, si produce anche il Vin Santo del Trentino doc, giallo ambrato, vellutato e intenso nei profumi. Dalle uve schiava grossa e schiava gentile con aggiunta di lambrusco, merlot, lagrein o teroldego nasce la doc Casteller, un vino rosso giovane dal profumo abbastanza intenso e fruttato e sapore armonico e vellutato: il tipo secco si sposa con ravioli, cannelloni, speck, salami, coniglio con le prugne, mentre l’amabile accompagna bene dolci a pasta non lievitata come torte alla frutta rossa, crostate alla confettura di fragole, crostoli e brazadel.

Piatti e prodotti tipici. La Provincia di Trento è attraversata dai tre percorsi della Strada del vino e dei sapori del Trentino, della Strada dei Formaggi delle Dolomiti e della Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole. Per i fungaroli il Trentino è una regione simbolo: qui i porcini si chiamano brise e i migliori sono quelli che crescono sulla catena del Logorai (delimitata a nord dalla Val di Fiemme e a sud dalla Valsugana); poi sono ricercatissimi i finferli, la finferla, la foliota, le zampegrigie o procinelli, molte russole e diverse altre specie utilizzate per il cosiddetto misto trentino. C’è poi pure una miscela primaverile, pregiatissima, che comprende soprattutto le spugnole e i funghi del melo. Oltre alla vite lungo le valli laterali si coltiva intensamente ortofrutta di qualità: mele (celebre quella della Val di Non tutelata dalla dop), susine, ciliegie, piccoli frutti, marroni, asparagi. Tra i prodotti tipici ricordiamo i formaggi di malga, il Vezzena dop, la luganega trentina, le pezate de agnello, il miele e la grappa, e tra le ricette della tradizione: crauti (cavolo cappuccio della varietà Verde del Tesino lasciato fermentare nel sale), canederli o knödeln, smacafam (torta salata di pane raffermo e luganega, da consumare calda come spuntino), brò brusà (minestra densa preparata con farina tostata nell’olio e nel burro), fasoi ‘mbragai con la mortadèla, polenta e coniglio, e i celebri dolci: basini de trent, torta di fregoloti, strudel di mele, crostoli trentini (pasta dolce fritta), brazadel (ciambella trentina), zelten. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI

DOC: Casteller, Trentino e Trentino Superiore, Trento, Valdadige (interregionale con il Veneto) 

IGT: delle Venezie (interregionale con il Friuli Venezia Giulia e il Veneto), Vigneti delle Dolomiti (interregionale con il Veneto)