Enoregioni italiane: Materano e Val D'Agri

29/12/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Basilicata  è possibile individuare due enoregioni: Vulture, Materano e Val D’Agri.

 

MATERANO E VAL D’AGRI

L’enoregione comprende buona parte della provincia di Matera, dalle colline sabbiose della Fossa Bradanica ai litorali della costa ionica,  e la Val d’Agri, l’area tra il Monte Sirino e il Monte Volturino, al confine con la Campania, che prende il nome dal fiume che attraversandola arriva fino al mare. Sulle colline materane sono complementari la coltivazione della  malvasia, a quote maggiori dove prevalgono suoli bianchi derivati da marne argillose e calcareniti, e del primitivo, a quote inferiori caratterizzate da suoli bruni. Particolarmente generosa è la natura della Val d’Agri, dove, contrariamente al forte disboscamento attuato in Basilicata negli ultimi secoli, è stato risparmiato un ingente patrimonio di castagni, cerri, noccioli e farnetti. Qui un perfetto terroir e un ideale microclima (il suolo alluvionale e ricco di sabbia ed argilla con poco limo,  escursioni termiche molto marcate e il clima montano a 600/750 metri s.l.m. che compensa il calore meridionale con un ambiente fresco ma assolato) portano a maturazione le uve in condizioni ideali, assicurano produzioni importanti da vitigni internazionali come merlot e cabernet sauvignon e dotano i vini di struttura, pienezza e colore. La Strada del Vino e dell’Olio accompagna il visitatore alla scoperta di località marine, boschi, calanchi, borghi, prodotti tipici, tesori archeologici (Museo Nazionale e Parco di Grumentum) e aree naturali protette (Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese).

Vini locali. La presenza della viticoltura nell’area è attestata, fin dall’età del bronzo, dalle necropoli rinvenute tra il Basento e il Sinni. Una parte rilevante dell’economia vinicola è stata dai primi del Novecento agli anni ’60 legata alla produzione degli spumanti, destinati a banchetti nuziali, feste patronali e festività religiose e  commercializzati in grandi quantità anche fuori regione. Sei le tipologie previste dal disciplinare della doc Matera, la più giovane denominazione lucana: Rosso (da sangiovese per il 60% minimo), Primitivo (primitivo 90% minimo), Moro (cabernet sauvignon 60% minimo), Greco (greco bianco 85% minimo), Bianco (malvasia bianca di Basilicata 70% minimo) e Spumante Metodo Classico (malvasia bianca di Basilicata 70% minimo). Il Primitivo, corposo, morbido e vellutato con sensazioni intense di fruttato, si abbina a formaggi e  carni grasse. Nell’Alta Val d’Agri la tradizione della vigna che diventa un vero e proprio “giardino” e delle pratiche colturali che consentono la migliore esposizione e la migliore maturazione dei tannini ha dato vita ad un paesaggio fortemente caratterizzato da vigneti ordinati e ben tenuti, dove in ogni comune dell’area di produzione della doc Terre dell’Alta Val d’Agri è possibile individuare un’area ben definita, particolarmente vocata alla coltivazione della vite e  topograficamente indicata col termine di “Località Vigne”. L’uvaggio delle  tipologie Rosso e Rosso Riserva – consigliati con pasta al forno, pecorino, salumi e selvaggina – è composto da un 50% minimo di merlot e un 30% minimo di cabernet sauvignon, che conferiscono ai vini buona gradazione alcolica, aromi fruttati con caratteristiche note erbacee di peperone verde. Al Rosato concorrono anche le uve di malvasia di Basilicata, che portano lievi profumi floreali, che bene accompagnano formaggi molli, minestre in brodo, piatti di pesce al pomodoro o grigliato.

Piatti e prodotti tipici. Oltre a tutti gli altri piatti e prodotti della cucina lucana, il territorio offre interessanti eccellenze gastronomiche, come gli squisiti prosciutti di Marsicovetere, il formaggio canestrato di Moliterno, il pane di Matera igp, l’olio extravergine d’oliva della specie maiatica di ferrandina, la carne delle mucche podoliche e i peperoni di Senise igp, da assaporare essiccati e scottati nell’olio. L’indicazione geografica protetta fagioli di Sarconi è riservata a numerosi ecotipi di cannellino e borlotto (noti localmente come fasuli russi, tovagliedde rampicanti, verdolini, napulitanu vasciu, napulitanu avuti, ciuoti o regina, tabacchino, munachedda, nasieddo, maruchedda, san michele, muruseddu, …) tutti caratterizzati dal tipico sapore dolce dovuto alla disponibilità di acqua ed alle particolari condizioni ambientali del territorio di produzione.  La cucina materana è ricca di ricette a base di legumi, carni con verdure, formaggi e addirittura erbette e fiori spontanei della Murgia, oggi spesso sostituiti dalle rape. Tra le preparazioni ricordiamo la pasta  di grano arso fatta in casa e condita con cime di rape, broccoli, funghi cardoncelli, legumi, salse di pomodoro o peperoni, la crapiata (zuppa di legumi  e cereali), i piatti con i peperoni cruschi e i lampascioni, torta di ricotta, strazzate (biscotti a base di mandorle, cacao e caffè o liquore), zeppole di san Giuseppe, friselle dolci, bocconotti ripieni di marmellata di amarene o di arance. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI:

DOC: Grottino di Roccanova, Matera, Terre dell’Alta Val d’Agri 

IGT: Basilicata