Enoregioni italiane: Colline Teramane

22/11/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane. Nella Regione Abruzzo è possibile individuare  tre  enoregioni: Colline Teramane, Fascia Adriatica, Abruzzo di Montagna.

 

COLLINE TERAMANE

E’ la più settentrionale delle province abruzzesi, protetta a ovest dal  Gran Sasso  con la sua bella vegetazione boschiva e le colline che degradano dolcemente verso l’Adriatico e separata al nord dalle terre picene dal corso del fiume Trento. Lungo le strade del vino di Controguerra e delle Colline del Ducato, pievi, abbazie, chiese romaniche e barocche, musei archeologici e necropoli, paesi e borghi medioevali, tradizioni ed eventi folcloristici  offrono al visitatore un ampia offerta di motivi per una visita. Il territorio, che si presenta in buona parte come paesaggio agricolo, è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari dai suoli prevalentemente argillosi e di numerosi corsi d’acqua che solcano terrazze alluvionali, entrambi perpendicolari alla costa.  La coltivazione a tendone della vite, forma prevalente di allevamento fino agli anni ’80 per la capacità di non ostacolare i forti venti, è stata negli ultimi anni sostituita dai filari. Oltre che per le omonime doc e docg, il montepulciano è qui utilizzato anche il Controguerra, prodotto in una ristretta zona di cinque comuni del Teramano e che, grazie al particolare microclima, conserva una buona acidità ed è più adatto all’invecchiamento.

Vini locali. Le particolari caratteristiche dell’area (sottosuolo calcareo-argilloso, abbondanza idrica, vicinanza al mare) hanno fatto guadagnare al Montepulciano d’Abruzzo delle Colline Teramane docg l’unica denominazione di origine controllata e garantita della Regione, con un disciplinare più esigente che prevede l’uso di uve provenienti unicamente da vigneti ubicati in terreni collinari o di altopiano, la cui altitudine non sia superiore a 550 m. s. l. con esclusione dei fondovalli umidi, e rese non superiori a 9,5 t ad ettaro di vigneto in coltura specializzata. Ottenuto con uvaggio prevalente di montepulciano (il sangiovese può concorrere alla produzione fino ad un massimo del 10%), si presenta con un rosso rubino intenso dalle lievi sfumature violacee tendenti al granato con il passare del tempo, profumo caratteristico, etereo, intenso e sapore asciutto, pieno, robusto, armonico e vellutato. Disponibile anche come Riserva dopo almeno 3 anni di invecchiamento, accompagna bolliti, brasati, arrosti, carni nobili, cacciagione, agnello cotto al forno a legna e formaggi a pasta stagionata. Tra le numerose versioni della denominazione Controguerra (anche Novello, Riserva, Spumante, Passito), il Rosso ha odore vinoso e intenso e  gusto secco, leggermente tannico, che si presta ad essere abbinato con carni dal sapore forte (pecora o agnello) e con il pecorino abruzzese. Il Bianco (da uve trebbiano, malvasia e passerina) è di colore giallo paglierino, aroma fruttato e sapore asciutto con leggero retrogusto amarognolo, ideale con i piatti di pesce della costa adriatica.

Piatti e prodotti tipici. Prodotti locali di qualità sono il marrone di Valle Castellana, il pecorino marcetto e il pecorino di Atri sottolio, la ventricina teramana preparata con ritagli di prosciutto, guanciale, pancetta e sugna macinati, i salamini (insaccati di carne magra di suino condita con  peperoncino e buccia di limone grattugiata), le salsicce di Corropoli (profumate all’arancio e conservate sottolio o sugna), l’olio extravergine d’oliva Pretuziano delle Colline Teramane dop. Nella Comunità Montana della Laga, dove pure abbondano i funghi, nascono quasi tutte le specie di tartufo presenti in Italia, con una maggiore presenza di quello nero estivo e di quello bianco pregiato. La coltivazione dei legumi nelle alture del Parco della Laga e del Gran Sasso è molto antica e ne è una testimonianza la tradizionale e ricca minestra chiamata “le virtù teramane”. Altre specialità: antipasto alla giuliese (insalata di pesce condita con una saporita salsa verde), maccheroncini alla chitarra, spaghetti alla pecorara (con verdure e salsicce), pasta e fagioli, tagliolini in brodo, gnocchetti alla contadina, mazzarelle alla termana (involtini di lattuga e coratella), carne alla brace,  lu paparò – l’oca – al forno (con aglio, rosmarino, alloro e buccia di limone) o in umido, rane al guazzetto capra alla corropolese, ravioli dolci di ricotta e cannella, calcionetti (ripieni di mosto cotto e castagne), croccante di fichi secchi. (di Alessandra Calzecchi Onesti) 

DENOMINAZIONI

DOCG: Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane        

DOC: Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Controguerra, Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo         

IGT: Colli Aprutini