La famiglia D’Angelo rappresenta da quasi un secolo uno dei simboli della tradizione vinicola lucana. Le origini dell’azienda risalgono agli anni ’20. Un’avventura nel mondo del vino che attraversa 4 generazioni, fino ad arrivare a Erminia e Rocco, attuali titolari del marchio, che, hanno ereditato dal papà Lucio, l’amore per questa terra, e con passione e dedizione proseguono la tradizione di famiglia, tesa sempre alla valorizzazione delle caratteristiche di un territorio molto particolare e dell’unicità dei propri vigneti, nel pieno rispetto della natura.
La storia della famiglia va di pari passo con l’affermazione dell’Aglianico del Vulture e, quando nel 1971 il vino ottenuto dall’antico rosso del sud si guadagna la Denominazione di Origine Controllata, Casa Vinicola D’Angelo è tra le prime a produrre la nuova DOC. L’annata 1976 è la prima a varcare i confini nazionali, sbarcando negli Stati Uniti e in Germania. Una storia legata al Vulture, ma con lo sguardo al mondo: da anni Erminia e Rocco sono ambasciatori nel mondo dell’Aglianico del Vulture conquistando sempre più nuovi mercati e contribuendo a promuovere la cultura vitivinicola lucana. Nella zona più classica di produzione dell’Aglianico del Vulture, tra Barile e Maschito, sono 25 gli ettari coltivati con il vitigno principe. I vigneti di Barile, le cui viti hanno tra i 25 e i 45 anni, sorgono sulle splendide colline di natura vulcanica. I vigneti di Maschito ospitano le viti più antiche di addirittura 80 anni. Nel corso dei secoli i contadini lucani hanno scavato nel tufo migliaia di cantine (1500 nel solo territorio di Rionero), dove l’affinamento dei vini avviene in ambienti freschi e asciutti e ammantati di un silenzio quasi mistico: come la cantina storica della famiglia D’Angelo, un vero e proprio mondo sotterraneo di ben 500 mq. Rionero ospita anche la cantina di vinificazione, nella quale avviene l’affinamento in botti di rovere da 52 ettolitri, barrique e vasche in cemento. Queste sono da sempre una caratteristica dell’Azienda, una lavorazione tradizionale tornata in voga recentemente che garantisce una leggera e costante micro-ossigenazione e una miglior evoluzione del vino.
Sedici le etichette storiche e pluripremiate, in cui l’Aglianico del Vulture incontra numerose interpretazioni, conosciute in Italia e oltre i confini nazionali. 250.000 le bottiglie prodotte ogni anno, l’85% delle quali esportate in Usa, Canada, Germania, nord Europa e Asia.