Diamo il benvenuto al Comune di Caggiano

18/04/2019

L’Associazione dà il benvenuto ad una nuova Città del Vino, il Comune di Caggiano. Collocato su un rilievo dell’Appennino lucano, al confine del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, è il secondo comune più alto della provincia di Salerno. Il toponimo Caianus si originò, come quello di altri paesi vicini, dal comunissimo praenomen Caius, portato da qualche patrizio romano, che ne dovette possedere il fundus. Nel territorio sono stati rinvenuti resti preistorici, in particolare nelle "grotte dello Zachito" ai piedi del monte sulla cui cima si trova oggi il paese, luogo particolarmente favorevole per la vicinanza del fiume Melandro. Nell’VIII-VII secolo a.C. l’area, abitata da popolazioni di stirpe sabellica, entrò probabilmente in contatto con le colonie greche sulla costa e dopo le tre guerre sannitiche (343 – 290 a.C.) divenne dominio romano. Durante il periodo delle invasioni barbariche il territorio fu percorso da Vandali e Visigoti e interessato nel VI secolo dalle guerre tra Goti e Bizantini. Passò quindi sotto il dominio dei Longobardi, cui si deve un rafforzamento delle fortificazioni, databile tra l’VIII e il IX secolo. Nel XII secolo i Templari vi eressero una mansio in contrada "Sant’Agata", mentre l’ordine degli Ospitalieri (il futuro Ordine di Malta) gestiva l’ospedale dedicato a San Giovanni. Nel 1284 il feudo passò alla signoria dei Gesualdo, fedele agli Angioini fino a quando nel XVII-XIX secolopassò ai Parisani, che si distinsero per un governo particolarmente duro ed oppressivo. L’ordinamento delle amministrazioni locali istituito durante l’occupazione francese e i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat (1809-1810) sopravvisse alla Restaurazione. A partire dal secondo dopoguerra, il paese si è sviluppato ed esteso a valle delle vecchie mura di cinta ed il centro storico si è progressivamente spopolato. Oggi Caggiano è così diviso in due aree: l’area moderna  e il centro storico di origine romano-medioevale racchiuso tra le mura, dove negli ultimi anni molti forestieri hanno cominciato ad acquistare case per trascorrervi le vacanze attratti dalle bellezze del territorio. Molti i punti di interesse storico-artistico: il Castello e le Mura di cinta, le suggestive Chiese (S. Luca Evangelista, S. Antonio,  S. Caterina Vergine e Martire, S. Veneranda, S. Maria dei Greci, S. Salvatore), il percorso medioevale, l’Ospedale di S. Luca, il Monastero, l’Antiquarium. Meritano una visita gli itinerari naturalistici della Grotte dello Zachito  e del fiume Melandro. E naturalmente le tante sagre (del calzone fritto, del fusillo con la ricotta, dei crusicchi, dello struffolo) e il “percorso culinario” che in agosto permette di visitare mostre allestite appositamente per l’occasione  (mostra degli abiti da sposa antichi, estemporanea di pittura, …) e di rivivere l’artigianato locale e le antiche tradizioni, il tutto intervallato da “tappe” culinarie (l’antipasto caggianese, lagane e ceci, l’arrosto di vitello, il tipico pasticcio caggianese, i dolci locali) e dal buon vino  dei Colli Salernitani Igp.

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