Cordoglio per la morte dell'Architetto Leopoldo Saccon

19/12/2020

L’Associazione Nazionale Città del Vino esprime profondo cordoglio per la morte avvenuta ieri 18 dicembre, dell’Architetto Leopoldo Saccon, 71 anni, Ambasciatore delle Città del Vino, ricordato per la sua attività professionale di altissimo profilo e per essere stato, tra i tanti incarichi ottenuti, responsabile del dossier di candidatura a Patrimonio Unesco delle colline del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, candidatura approdata poi con successo nel 2019 alla concessione del prestigioso riconoscimento internazionale come patrimonio mondiale dell’Umanità.

 

Nella foto, a destra, Leopoldo Saccon durante il conferimento del titolo di Ambasciatore delle Città del Vino (novembre 2016 a Valdobbiadene), mentre svolge il suo intervento di saluto. Insieme lui il Presidente di Città del Vino Floriano Zambon, Antonio di Biase coordinatore degli Ambasciatori delle Città del Vino, Paolo Benvenuti direttore dell’Associazione e alle loro spalle Paolo Corbini.

 

“La scomparsa di Saccon ci lascia un grande vuoto” afferma Floriano Zambon, presidente nazionale dell’Associazione Città del Vino ma per molti anni sindaco e amministratore di Conegliano, città in cui Saccon abitava e per la quale ha curato, tra l’altro, i lavori di restauro del Duomo e il recente recupero del Ponte Romano. “Non sono parole di circostanza – afferma ancora Zambon – perché l’uomo meritava davvero la stima e l’apprezzamento di tutti dal punto di vista umano e professionale”. Zambon ricorda, tra l’altro, che l’idea della candidatura delle colline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene nacque proprio in occasione di un incontro dell’Associazione Città del Vino, nel giungo 2008 in Calabria, a Saracena, che vide protagonista Leopoldo Saccon, durante la convention nazionale delle Città del Vino dove si discuteva di pianificazione territoriale e tutela dei paesaggi viticoli.

 

Protagonista di quell’incontro anche Benedetto De Pizzol oggi coordinatore regionale delle Città del Vino del Veneto: “Ricordo come fosse adesso la telefonata del compianto Paolo Benvenuti, Direttore dell’Associazione, che mi chiese di indicare un professionista che parlasse di paesaggio nel convegno organizzato durante la Convention di Primavera di Città del Vino nel Pollino a giugno 2008; segnalai Leopoldo Saccon architetto e paesaggista, profondo conoscitore dell’Altamarca Trevigiana, il quale diede subito la sua disponibilità come era sua consuetudine. In quell’occasione conobbe Luigi Zangheri accademico e architetto fiorentino membro d’onore di ICOMOS – IFLA, organismo UNESCO per le valutazioni delle candidature riguardanti i paesaggi rurali a patrimonio dell’umanità. Quell’incontro diede il via alla candidatura delle Colline di Conegliano Valdobbiadene a Patrimonio dell’Umanità. La scomparsa di Leopoldo mi turba molto, a lui debbo molto perché è sempre stato un sostenitore di tutte quelle attività portate avanti dai Comuni della Denominazione Conegliano Valdobbiadene per la tutela del paesaggio e per la sostenibilità del mondo vitivinicolo il cui tavolo per quasi dieci anni ho avuto l’onere e l’onore di coordinare. Con lui l’interscambio di idee era praticamente sistematico, insieme a lui e per sua volontà partecipai al tavolo tecnico regionale della Regione del Veneto per la stesura del disciplinare unico per la tutela del sito candidato e riconosciuto a patrimonio dell’umanità. Da parte nostra le più sentite condoglianze alla moglie Maria Assunta Botteon, Sindaco per due mandati del Comune di San Pietro di Feletto, e alla figlia Maria”.

 

Leopoldo Saccon si era laureato in architettura a Venezia nel 1975 con una tesi che ebbe come relatore il filosofo Massimo Cacciari, divenuto poi sindaco della Serenissima.

Negli ultimi anni una grande parte dell’attività dell’Architetto Saccon si era concentrata nel settore della pianificazione territoriale partecipando alla sperimentazione della Legge Urbanistica Regionale del Veneto e successivamente alla redazione di una serie di piani di assetto del territorio di molti comuni dell’area trevigiana e anche in altre regioni, con uno sguardo attento alle tematiche ambientali e di tutela del paesaggio, dei piani energetici e della sostenibilità.

Dopo aver curato il dossier di candidatura a Patrimonio Unesco delle colline dell’Alta Marca Trevigiana, è stato membro del gruppo di lavoro istituito dalla Regione del Veneto per l’attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, oltre che membro dell’Osservatorio del Paesaggio dell’Alta Marca Trevigiana; Saccon ha ricoperto, nel corso della sua vita professionale, molti altri incarichi di prestigio. A lui si deve anche l’inserimento delle Colline di Conegliano Valdobbiadene nel registro dei Paesaggi Rurali Storici.