Un grande vitigno autoctono con una storia antichissima per un vino rosso potentissimo, persistente, dal sapore arcaico, ma privo dell’aggressività dei tannini di altri vini del Sud, e quindi moderno ed elegante. E un legame stretto con il proprio territorio d’origine. Sabato 22 e domenica 23 luglio 2017 il comune di Pontelatone, in provincia di Caserta, celebra in grande stile una delle eccellenze del proprio territorio: il Casavecchia di Pontelatone Dop con la terza edizione del Casavecchia Wine Festival.
Il Casavecchia, ottenuto dall’omonima uva tipica dell’Antiappennino campano che ha resistito in queste zone, a piede franco, all’infestazione della fillossera, fornendo alla vitivinicoltura dell’area una risorsa impareggiabile per le marze, in tempi relativamente recenti è stato riscoperto grazie alla valorizzazione con le moderne tecniche enologiche di una bacca dagli inimitabili sentori di piccoli frutti rossi freschi di bosco.
Di tutto questo e molto altro si parlerà nel centro storico di Pontelatone, incastonato nello scenario naturalistico del Parco regionale di Monte Maggiore-Monte Monaco di Pietravairano, per due giorni tra degustazioni, cultura, convegni, biodiversità, laboratori del gusto e gemellaggi. Il Casavecchia Wine Festival, evento giunto alla terza edizione, è promosso dalla Condotta Slow Food Volturno con il patrocinio del Comune di Pontelatone e dell’Associazione nazionale città del vino.
Il Casavecchia deve il suo nome ad un rudere di età romana, dove gli agricoltori della zona erano abituati a prelevare le marze da una vite antichissima, detta “a’preula e chella casa vecchia” ovvero “la pergola di quella casa vecchia” che cresceva rigogliosa tra le rovine.
Oggi il Casavecchia di Pontelatone Dop si avvia ad un percorso di valorizzazione che fa giustizia della grande vocazione vitivinicola di quest’area dove molte delle zone cru sono localizzate sugli affioramenti di argille antichissime, frutto del disgregarsi delle barriere coralline, fenomeno innescato 24 milioni di anni fa dal ritiro del mare di Tetide, poco prima dell’orogenesi che diete vita alla catena appenninica.
Un progetto innovativo quello del Casavecchia Wine Festival, che vuole far conoscere gli aspetti culturali, economici, storici e identitari che il vino rappresenta, concentrandosi sulla diffusione e promozione delle caratteristiche della denominazione che dà il nome al Festival. I prodotti tipici che affiancheranno il Casavecchia, proposto nel corso di degustazioni e approfondimenti a cura di degustatori ufficiali di Ais Campania e del giornalista e assaggiatore Paolo De Cristofaro, rappresenteranno la forte identità del territorio casertano e, in generale, della Campania.
Tra gli appuntamenti già fissati, i convegni sui temi "Promozione e sviluppo enoturistico: strategie e attività sinergiche di sviluppo territoriale" e "Sostenibilità e biodinamica", alla presenza di Maria Grazia De Simone, consigliere nazionale e responsabile Campania per l’Associazione per l’agricoltura biodinamica.
Casavecchia Wine Festival per l’intera zona di produzione, otto comuni, dislocati tra la piana di Pontelatone e la fascia collinare che si affaccia verso il Matese e il Sannio, tra Castel Campagnano e Ruviano, ha l’obiettivo di creare un’occasione di incontro tra operatori del settore vitivinicolo, agroalimentare e turistico sviluppando sinergie di promozione e commercializzazione, contribuendo alla realizzazione di un sistema di offerta turistico-enogastronomica basato sulle risorse autoctone. (Fonte: Mimmo Pelagalli, AgroNotizie)