Cantina Valtidone: tradizione e innovazione

25/09/2019

Sembra ieri quando 16 agricoltori diedero vita ad una cooperativa che chiamarono “Cantina Valtidone” e coniarono un motto, “Classici attuali”, che ha sempre costituito soprattutto un impegno. E l’Azienda gli è rimasta fedele anche quando ha lasciato le dimensioni artigianali degli inizi per acquisire quelle di un’importante azienda. Era il 1966. La Cantina nacque a Borgonovo, nel cuore della Val Tidone, al centro dell’area dei Colli Piacentini DOC. E lì è tuttora. Con nuovi fabbricati, laboratori all’avanguardia e un moderno spazio-vendita, ma sempre in mezzo ai rigogliosi vigneti da cui trae la propria linfa. Oggi i soci sono circa 220 e ogni anno conferiscono alla Cantina circa 90.000 quintali d’uva (dei quali oltre l’80% è DOC). La coltivazione e le delicate fasi della vinificazione e dell’invecchiamento vengono continuamente monitorate ed effettuate con la collaborazione di esperti che studiano e consigliano le tecniche più avanzate in un forte spirito di collaborazione con i soci agricoltori, tutelando il territorio e garantendo il prodotto per tutta la filiera produttiva.

La produzione comprende quasi l’intera gamma dei famosi vini piacentini – per tradizione giovani, fruttati, vivaci e beverini – e spazia dal classico Gutturnio, al Barbera, Bonarda, Pinot Grigio, Malvasia, Chardonnay, Sauvignon, Pinot Nero e Ortrugo in bottiglia e sfuso.

Il Concorso Enologico Internazionale Città del Vino del 2019ha attribuito ben tre Medaglie d’Oro alla Cantina Valtidone premiando il 50 Vendemmie 2018 Malvasia Frizzante Colli Piacentini DOC, il 50 Vendemmie 2018 Malvasia Colli Piacentini DOC e il Bollo Rosso 2015 Gutturnio Riserva DOC. I primi due vini nascono dalla Malvasia di Candia, varietà aromatica originaria del Peloponneso,  portata in Italia oltre duemila anni fa e coltivata a 200-250 metri: da servire il tipo fermo con salumi leggermente affumicati, paste e risotti della tradizione (es. ravioli, tortelli e risotti a base di zucca), pesci e carni bianche al curry, baccalà mantecato, e il tipo mosso con salumi delicati, primi piatti leggeri, pesci carni bianche fredde. Il terzo, ottenuto da uve Barbera (60%) e Bonarda (40%) selezionate in vecchi vigneti a resa molto bassa per ceppo (ogni pianta produce pochi grappoli di grande qualità) nelle zone più vocate dei Colli Piacentini, si abbina alle carni rosse, alla selvaggina, ai piatti tartufati e ai formaggi forti.