Antichi impianti vinari da Bortigali

05/09/2019

E’ disponibile nella nostra sezione Studi e Ricerche un nuovo interessante contributo di Cinzia Loi (Dottore in archeologia presso l’Università degli Studi di Sassari) sui palmenti sardi.

In Sardegna le più antiche testimonianze della coltivazione della vite risalgono al Bronzo Medio tardo (XV-XIV sec. a.C. ). Tuttavia, se da un lato le ricerche sull’archeologia della vite e del vino nell’isola si sono notevolmente sviluppate in questi ultimi anni, dall’altro rimangono aperti numerosi interrogativi legati non solo alle origini e alle modalità della domesticazione della vite, ma anche alle metodologie di produzione del vino. Per ovviare a ciò, Cinzia Loi ha intrapreso uno studio finalizzato alla costituzione di un repertorio tipologico-funzionale dei cosiddetti palmenti, ovvero di quei manufatti impiegati nella fase di schiacciamento delle uve per pressione. Qui vengono presentati i primi risultati ottenuti nella regione storica della Sardegna denominata Marghine. All’interno di questo territorio, attraverso varie campagne di ricerca etnografica e di indagine sul campo, sono stati individuati finora una decina di palmenti.

I risultati dell’indagine qui esposta, in attesa di avviare uno studio archeologico procedendo allo scavo scientifico dell’area circostante di alcuni di essi, potranno forse costituire la base per una futura ricerca più ampia e dettagliata. La raccolta puntuale dei dati consentirà anche la progettazione di azioni di valorizzazione nell’ottica del recupero del paesaggio rurale al fine di preservarne la diversità bio-culturale.                                                                                                                                                            

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