9000 anni in un bicchiere

21/08/2019

E’ disponibile nella nostra sezione Studi e Ricerche la presentazione del volume “La Stirpe del Vino”, tenuta lo scorso 7 agosto dal Professor Attilio Scienza nel corso del quarto incontro di Letture Di Vino, il programma di promozione della Biblioteca delle Città del Vino di Orsogna (Ch). L’iniziativa ha il patrocinio della  Regione Abruzzo, del Consorzio dei Vini d’Abruzzo e dei Comuni di Orsogna e Ortona ed è ospitata dalla Sala della Musica (sopra l’Enoteca regionale) di Palazzo Corbo ad Ortona.

“La Stirpe del Vino”, di Attilio Scienza e Serena Imazio (Sperling & Kupfer, 2018),  narra i novemila anni della storia della viticoltura europea, spaziando dalle nuove prospettive di conoscenza offerte da un approccio interdisciplinare (Antropologia, Linguistica, Paleobotanica, Archeologia, Genetica molecolare) alla nascita dell’industria enologica, attraverso la creazione di un “pacchetto tecnologico” (selezione dei vitigni, appassimento delle uve, sviluppo della tecnica della pigiatura e della fermentazione, conservazione del vino, consumo rituale nel simposio).

Oggi in Europa si contano circa diecimila vitigni, diversissimi fra loro, che discendono però da pochi avi fondatori. L’analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni, che vanno a intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni.

Gli autori del libro, studiosi e ricercatori della genetica della vite, ricostruiscono per la prima volta la famiglia del vino: muovendosi fra analisi del DNA, archeologia, antropologia, mito e letteratura, raccontano l’origine e la storia dei grandi vitigni. Che è anche la storia dei territori in cui sono nati o hanno trovato casa, e la storia degli uomini che alla vite hanno dedicato la loro vita.

Come quella, solo per fare un esempio, del Pinot, mutevole per natura, che ha dato origine al Pinot bianco e al Pinot grigio ma anche allo Chardonnay e forse al Traminer, dal quale derivano Cabernet Sauvignon e Merlot e che in Italia ha nipoti Marzemino, Lagrein e Refosco. O quella del Primitivo pugliese che ha un’origine balcanica, e dello Zinfandel californiano vicino ai tipi della Dalmazia e più lontano dai biotipi pugliesi.  (di Alessandra Calzecchi Onesti)