“Vins Extrêmes 2017: il meglio dei vini d’alta quota”

30/11/2017

Si è chiusa con successo la manifestazione “Vins Extrêmes 2017: il meglio dei vini d’alta quota” in programma sabato 25 e domenica 26 novembre 2017 al Forte di Bard in Valle d’Aosta dedicata ai vini provenienti dalla “viticoltura eroica”, praticata in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche.

Giunta alla sua seconda edizione ha registrato la presenza di aziende vitivinicole provenienti da diverse regioni italiane quali, oltre alla Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Sicilia, nonché aziende estere in arrivo da Francia, Svizzera, Germania, Spagna e Palestina.

I visitatori hanno avuto la possibilità di degustare i vini delle aziende presenti, di partecipare a laboratori del gusto e degustazioni guidate e assistere alla cerimonia di premiazione del 25° Concorso Mondial des Vins Extrêmes organizzato dal CERVIM, assaggiandone i vini vincitori.

All’organizzazione ha partecipato l’Associazione Nazionale Città del Vino, grazie alla rete che riunisce le Città del Vino della Valle d’Aosta e al lavoro del Coordinatore Stefano Carletto, con la tavola rotonda “Vino, turismo e comunicazione” moderata da Iole Piscolla nell’ambito della quale sono stati trattati i temi cari allo sviluppo dei servizi di accoglienza, ovvero innovazione ed educazione imprenditoriale, opportunità di promozione e marketing verso l’estero, buone pratiche di marketing contro l’analfabetismo enogastronomico, il turismo come strumento di valorizzazione dei vini e l’accoglienza in cantina come comunicazione. E’ stato inoltre affrontato il tema del ruolo dei comuni nella tutela del paesaggio vitivinicolo e nelle forme di turismo ad essa collegate. 

La manifestazione Vins Extrêmes, è organizzata dall’Assessorato dell’Agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, Vival, Cervim e Associazione Forte di Bard in collaborazione con Onav, Fisar, Ais, Associazione Città del Vino, Slow Food, Movimento Turismo del Vino, Institut Agricole Régional, La Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales, Assessorato regionale del Turismo, sport, commercio e trasporti, ADAVA Associazione Albergatori. 

 “Ritengo – sostiene Stefano Carlettoche sia stato molto importante l’aver portato intorno ad un tavolo i rappresentanti della filiera enoturistica italiana, dagli enti locali interessati (rappresentanti della Regione, dei Comuni e di Città del Vino) alle associazioni che promuovono eventi (Movimento Turismo del Vino, Cervim, Onav, Ais, Fisar) così come dalle cantine del territorio (Vival)  ma anche dai rappresentanti del mondo universitario che studia i fenomeni sociologici ed economici del “mondo vino” senza dimenticare gli addetti della comunicazione verso i mercati esteri, russo in questo caso. E’ possibile una sinergia? Credo sia doverosa. Per un Comune socio di Città del Vino l’Associazione deve rappresentare l’anello di congiunzione verso tutti gli interlocutori del mondo del vino siano essi privati o pubblici. Una maggiore e migliore comunicazione tra tutti gli attori sopracitati credo sia necessaria e l’istituzione periodica di incontri quale quello di Bard ritengo rappresentino l’inizio di una nuova era. Il ruolo di Città del Vino dopo 30 anni penso possa essere questo, iniziando dall’analisi di ciò che già esiste. Vinitaly, Calici di Stelle, Selezione del Sindaco, Palio delle Botti, Piano regolatore Città del Vino,  giusto per citarne alcune, rappresentano iniziative importanti che possono essere oggetto di una seria analisi, condivisa ad un  tavolo con tutti gli attori interessati dove, seppur con la presenza di tanti campanili, alla fine ne scaturisca  un suono della campana univoco.