di Leonardo Patti
La ViniMilo giunta alle 45 edizione si arricchisce sempre più di novità e di iniziative che ormai la certificano come l’evento enologico più importante che ha luogo in Sicilia. La manifestazione ha registrato durante le due settimane di svolgimento una partecipazione ampia e qualifica di pubblico e di addetti ai lavori ed è stata abilmente articolata dagli organizzatori, attraverso un mix di iniziative rivolte sia ai wine expert che ai wine lovers mediante incontri con dibattiti, confronti e tasting pensati per piccoli e grandi produttori, enologi, sommelier, assaggiatori e semplici appassionati. Di scena sono state anche le eccellenze agroalimentari siciliane, prodotti bio, presidi SlowFood, artigiani e custodi degli antichi mestieri
La Strada del vino e dei sapori dell’Etna in collaborazione con le associazioni Onav e Ais, ha curato il banco di assaggi con oltre 250 etichette dei vini etnei e siciliani mentre gli stessi produttori con l ‘iniziativa “in alto i calici” hanno curato l’assaggio dei vini ed il particolare dell’Etna Bianco Superiore, prodotti a Milo dalle 27 cantine oggi censite nel territorio comunale.
Di rilievo sono stati gli incontri relativi al confronto sui vini vulcanici avvenuti presso la storica cantina Barone di Villagrande, la più antica del territorio con 300 anni di vita enologica, che ha visto la partecipazione da remoto dello scrittore e giornalista ugro canadese John Szabo che collabora con le maggiori riviste internazionali di vino e fondatore del sito Wine.Align.Com L’incontro si è concluso con un banco d’assaggio per esaltare i vini provenienti dai territori vulcanici ed estremi provenienti da Azzorre, Nuova Zelanda, Grecia, Alsazia, Ungheria e da diverse regioni italiane.
Di assoluto riguardo il Concorso di etichette ViniMilo Design International Competion dedicato alla memoria di Giovanni Casella che nel 1978 ideò la fortunata manifestazione che si è imposta nel tempo come evento di punta nel mondo del vino in Sicilia. Lo scopo del concorso è quello di incoraggiare i produttori a dedicare attenzione non solo alla qualità dei loro vini, ma anche al design delle loro etichette. Il concorso è riservato alle etichette dei bianchi ed è internazionale. La giuria composta da esperti e presieduta dal collezionista Massimo Bozzi ha avuto il compito di esprimere un parere complessivo che ha tenuto conto della qualità dell’immagine, della sua capacità comunicativa, del rapporto col territorio di produzione, della capacità di identificare quel vino e lo stile di scrittura. Prima e seconda classificata la Cantina La Contea con l’etichetta oro ed argento e la Cantina Papa Maria Cuore di Marchese con l’etichetta di bronzo. A consegnare i premi è stato il Presidente dell’Associazione Nazionale delle Citta del Vino Angelo Radica che ha apprezzato la qualità dell’iniziativa ed ha annunciato il coinvolgimento dell’ Associazione nell’edizione del concorso nel 2026.
Il Presidente Radica, invitato a partecipare al convegno sul tema enoturismo tra overtourism e sostenibilità, ha sottolineato il valore del turismo del vino che costituisce un segmento crescente nel più generale movimento turistico italiano e non soffre, come altre forme di turismo, del sovraffollamento, trattandosi di un turismo diffuso, integrato con le più avanzate realtà agricole e rurali dei territori coinvolti e rispettoso dell’integrità ambientale e quindi sostenibile.
Il Sindaco Alfio Cosentino a conclusione della kermesse enologica invita a ragionare sull’andamento della produzione vinicola in Sicilia ed in particolare sull’Etna dove, come documentato dal Consorzio Etna Doc, si sta assistendo alla rincorsa dei vini bianchi sui rossi; ciò è significativamente più evidente nel territorio di Milo, Comune deputato alla produzione di Etna Bianco Superiore, secondo il disciplinare della Doc Etna che negli ultimi quattro anni (2019/2023) ha registrato un incremento del 214% degli ettolitri imbottigliati. Un aumento di produzione, di impianti e di ettari incardinati nel Consorzio che incidono positivamente nell’economia complessiva della zona e migliorano il paesaggio etneo.