Uno dei primi esempi di filiera corta

22/12/2021

Un velo di terra rossa su di uno strato di roccia calcarea baciata avidamente dal sole e agitata da venti contrari che filtrano tra i muretti a secco, spargendo i profumi della macchia mediterranea e degli ulivi.

È qui che i vigneti di Cantine Lizzano affondano le radici, nella terra sulla quale fu pronto a scommettere Luigi Ruggieri, medico e agricoltore illuminato che, nel lontano 1959, riunì un gruppo di viticoltori per valorizzare le produzioni locali recuperando le antiche pratiche contadine e coniugandole con le moderne tecniche di vinificazione.

Oggi è tra le più grandi e moderne del meridione d’Italia, uno dei primi esempi di filiera corta, composta da oltre 400 soci vignaioli e 500 ettari di vigneti con vitigni autoctoni (Primitivo, Negroamaro, Malvasia, Moscato) e internazionali (Chardonnay, Pinot e Cabernet), presieduta da una donna, Rita Macripò, che porta avanti i valori fondanti della cooperativa con la stessa passione del fondatore. L’ampia selezione di etichette comprende bianchi, rosati, rossi e distillati.

Quest’anno la XIX edizione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino ha premiato con una Medaglia d’Oro il Mano Nera Primitivo di Manduria DOP 2017 e il Mano Rossa Lizzano Rosso Negroamaro DOP 2018.