I vini di Costa di Bussia nascono dai vigneti della Tenuta e vengono vinificati, imbottigliati e affinati in cascina. Beppe e Carla Colombo che si prendono cura delle viti, l’agronomo Carlo Arnulfo, gli enologi Marco Marsili e Giancarlo Borsa, insieme a tutto lo staff della cantina, lavorano con dedizione ed entusiasmo per mantenere viva la tradizione e la storia aziendale.
Le bottiglie prodotte ogni anno a Costa di Bussia sono ottenute esclusivamente dagli 11 ettari vitati che abbracciano la cantina. La zona nota come Bussia è un “cru” riconosciuto per la produzione di vino, in particolare di Barolo. Questo terreno argilloso è infatti ricco di sali minerali che vengono trasferiti dalle viti all’uva ed infine al vino, arricchendolo in struttura e complessità. Innegabile è anche la fatica che ancora oggi viene richiesta ai lavoratori, inerpicati tra i filari, dove difficilmente può essere introdotto l’uso di mezzi meccanici. La pendenza, a scapito della comodità, esalta però la qualità del prodotto. Al termine della maturazione dell’uva ha inizio la vendemmia, che viene eseguita rigorosamente a mano. Il periodo di raccolta varia in base al vitigno ed alle condizioni climatiche; si inizia solitamente a settembre con lo Chardonnay, in cui si vuole preservare la parte acida e di conseguenza la potenziale freschezza e si prosegue in autunno con le uve rosse, nell’ordine Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Al termine della raccolta i grappoli vengono pigiati per estrarre il mosto dalla polpa degli acini.
Per l’uva bianca il pigiato, dopo una breve macerazione sulle bucce, viene immediatamente pressato, ed il mosto viene messo a decantare per 12 ore circa a bassa temperatura in modo da illimpidirlo. Il mosto limpido inizia poi la fase di fermentazione alcolica, che per lo chardonnay avviene a temperatura di massimo 15°C. Durante questa fase lo zucchero dell’uva si trasforma in alcol e, grazie alle basse temperature di fermentazione, si producono aromi caratterizzati da note floreali ed esotiche. Alla fermentazione segue l’affinamento su fecce nobili per circa sei mesi, così da migliorare struttura e qualità. Alla fine dell’affinamento il Langhe Chardonnay D.O.C., subisce una delicata filtrazione, così da essere pronto per la fase finale: l’imbottigliamento.
La produzione di vini rossi segue una differente metodologia: si separa il graspo dagli acini ed il mosto, caratterizzato dalla presenza delle bucce, inizia la fase di fermentazione alcolica accompagnata dalla delicata fase di macerazione. La macerazione, e quindi l’estrazione del colore, dei tannini e degli aromi contenuti nelle bucce, varia in base alle uve ed al vino che si vuole ottenere: su vini giovani come il Dolcetto d’Alba o la Barbera d’Alba è di circa una settimana, mentre su vini da più lungo invecchiamento come la Barbera Campo del Gatto o le varie selezioni di Barolo, potrà durare anche fino a tre settimane. Fermentazione e macerazione avvengono sempre a temperatura controllata (tra i 27° C ed i 30° C), in tini di acciaio inox e sono intervallate da ripetuti rimontaggi in cui il cappello di vinaccia (bucce) viene alternativamente irrorato con il mosto in trasformazione in modo da poter avere un’ottima estrazione.
Dopo questa fase inizia il periodo di affinamentoi vini più giovani e caratterizzati da note di frutta rossa (Dolcetto e Barbera d’Alba) vengono affinati in acciaio inox per 6-8 mesi duranti i quali, grazie a ripetuti travasi, il vino si illimpidisce, diventa più morbido al palato e si definisce tutta la parte aromatica.
I vini rossi soggetti ad invecchiamento (come la Barbera d’Alba Campo del Gatto, il Nebbiolo ed il Barolo) dopo la lunga macerazione, continuano la loro vita affinando in botti di legno di diverso tipo. La Barbera d’Alba Campo del Gatto affina in tonneaux di rovere francese da 500 litri per almeno 12 mesi, mentre il Barolo riposa in grandi botti di rovere di Slavonia da 5000 litri per un periodo che può variare dai 18 mesi fino ai 36 mesi per le riserve, a seconda dell’annata. Questo periodo di elevazione in rovere conferisce ai grandi vini tutta la potenza e l’eleganza che caratterizzano l’Azienda. Svolte tutte le operazioni sopra accennate i vini vengono imbottigliati in atmosfera inerte, continuando con l’affinamento in bottiglia per un periodo variabile a seconda del vino, a temperatura ed umidità controllata e stabile (14° C e 75% di umidità), il miglior modo per preservare a lungo il vino.
Da non mancare una visita al Museo Storico Luigi Arnulfo, dove si racconta la storia del fondatore, il suo lavoro in vigna ed in cantina, i suoi vini e l’avanguardia delle sue idee, e all’Agriturismo in quella che furono gli antichi appartamenti di Luigi Arnulfo nella settecentesca Cascina Bertoroni recentemente restaurata.