«Gli itinerari religiosi sono interessanti dal punto di vista culturale e storico ai fini educativi e scolastici e possono portare posti di lavoro e occupazione in zone a rischio di spopolamento. Per questo dobbiamo impegnarci per inventare nuove vie di sostenibilità economica e incentivare le offerte per chi sceglie questo tipo di turismo che può diventare un’ importante occasione di sostegno economico per le economie locali». Così la senatrice Mara Valdinosi della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, a margine del Workshop di presentazione “Antiche e nuove vie di pellegrinaggio: cammini e percorsi religiosi in Italia”, che si è svolto ieri mattina. Al centro del dibattito finale le risorse della regione Emilia Romagna, che ha organizzato un momento di confronto con la partecipazione di: Liviana Zanetti, presidente di Apt Servizi Emilia Romagna, Monica Valeri, responsabile del progetto del Turismo Esperienziale Cammini dell’Emilia Romagna, Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea Vie Francigene, Sandro Polci, direttore Festival Vie Francigene, Mario Montanari dell’Assessorato Agricoltura dell’Emilia Romagna, don Tiziano Zoli, referente per l’Ufficio Sport e tempo libero della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna.
«Attualmente ad Amatrice abbiamo 122 posti letto, non possiamo pensare di poter ospitare turisti a dormire, ma attirarli sulle nostre montagne, attrezzando campeggi e lanciando nuove forme di accoglienza, sì. Il nostro deve essere un turismo lento, di comunità, di relazioni». Così Filippo Palombini, intervenuto alla tavola rotonda “Terremoto, luoghi di culto, turismo: una speranza da ri/costruire” che si è svolta ieri pomeriggio nell’ambito della Borsa del Turismo Religioso Internazionale (BTRI), in corso a Roma presso Casa La Salle. Tra gli ospiti intervenuti, Costantino D’Orazio, Storico dell’arte e saggista, Fabio Bolzetta, Giornalista di TV2000, e autore di “Voci dal terremoto” (Poiesis Editrice), Diego Di Curzio, Albergatore di Cascia.
«Siamo convinti che il turismo religioso possa essere un volano per l’economia dell’Emilia Romagna – commenta Zanetti – soprattutto per i piccoli centri attraversati dai nostri per 14 Cammini, che si snodano dalla Via Francigena, candidata a patrimonio Unesco, alla Via Romea Germanica. Molti scelgono questo turismo lento per apprezzare le bellezze paesaggistiche e naturali, lungo i 500 km di Appennino, con numerosi beni culturali disseminati lungo il percorso, e un patrimonio di 44 prodotti dop e igp frutto dei nostri produttori, che rappresentano un valore aggiunto. Il nostro motto è “Emilia Romagna, terra con l’anima”, perché è rivolto alla centralità della persona, il nostro primo interesse”.
La manifestazione si concluderà oggi, venerdì 23 giugno con il Workshop BTRI – Borsa Turismo Religioso Internazionale, cui parteciperanno un centinaio di operatori dell’offerta turistica italiana ed estera e 60 buyer provenienti da 23 paesi differenti tra cui: Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Polonia, Russia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ungheria e USA, oltre che da varie parti d’Italia (Campania, Emilia Romana, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto).