Rapporto colture biotech/OGM nel 2016

16/05/2017

Il 4 maggio 2017 è stato pubblicato il Rapporto del Servizio Internazionale per l’acquisizione delle applicazioni nelle biotecnologie per l’agricoltura (ISAAA) sullo Status globale delle colture biotech/OGM nel 2016. A livello globale, nel 2016, sono stati coltivati 185,1 milioni di ettari di colture biotech, con un aumento del 3% rispetto ai 179,7 milioni di ettari del 2015. Fatto salvo il lieve decremento (-1%) del 2015, la superficie mondiale dedicata alle colture biotech aumenta costantemente ogni anno a partire dal 1996, quando gli ettari dedicati erano 1,7 milioni.

A livello mondiale le principali coltivazioni biotech sono la soia (91,4 milioni di ettari, circa il 50% della superficie totale), il mais (60,6 milioni di ettari), il cotone (22.3 milioni di ettari) e la colza (8,6 milioni di ettari). Nel 2016 circa 18 milioni di agricoltori hanno piantato colture biotech in 26 Paesi, di cui 19 Paesi in via di sviluppo (99,6 milioni di ettari, 54% del totale) e 7 Paesi industrializzati (85,5 milioni di ettari, 46%).

Guidano ancora la classifica dei produttori gli Stati Uniti, che coltivano 72,9 milioni di ettari (+3% rispetto al 2015), seguiti dal Brasile (49.1 milioni di ettari, +11%), dall’Argentina (23,8 milioni di ettari, -3%) e dal Canada (11,6 milioni di ettari, +5%), che guadagna una posizione nella graduatoria scavalcando l’India (10,8 milioni di ettari, -7%).

Negli USA, tra i prodotti biotech approvati per il consumo spicca il caso del salmone GM a crescita rapida (18 mesi), per il quale l’importazione e la vendita hanno subito uno stop temporaneo fino a quando la US Food and Drug Administration (FDA) non finalizzerà la sua guida per l’etichettatura supplementare, richiesta nel caso in cui vi sia differenza sostanziale – come un diverso profilo nutrizionale – tra il prodotto GM e l’omologo non-GM. Anche Health Canada, nel 2016, ha autorizzato la produzione, la vendita e il consumo di salmoni GM nel proprio Paese. Brasile e Argentina hanno iniziato nell’aprile 2016 dei test per la produzione di salmone GM.

In Africa, il Sudafrica ha aumentato la superficie dedicata agli OGM a 2,66 milioni di ettari (+16%), dopo il netto decremento registrato nel 2015 (-23%). Nel 2016,  Burkina Faso ed Egitto hanno temporaneamente sospeso le semine di colture biotech. Kenya, Malawi e Nigeria sono passati da una fase di ricerca ad una fase di concessione delle approvazioni di rilascio nell’ambiente, mentre altri Paesi tra cui Etiopia, Ghana, Swaziland e Uganda stanno avanzando sperimentazioni in vista di possibili approvazioni commerciali. 

Nell’Unione europea, nel 2016, si registra un aumento (+17%) della superficie totale dedicata a colture biotech (mais MON 810), che giunge a 136.363 ettari (rispetto ai 116.870 registrati nel 2015). La Spagna si conferma primo Paese produttore dell’UE con 129.081 ettari (95% del mais biotech UE), seguita da Portogallo (7.069 ettari), Slovacchia (138 ettari) e Repubblica Ceca (75 ettari), dove continua il declino della coltivazione di mais biotech, dovuto ad obblighi e requisiti più rigorosi per gli agricoltori. Stessa situazione in Romania che, nel 2016, ha sospeso le semine di mais biotech. Si ricorda infine che 19 Stati membri dell’UE hanno chiesto ed ottenuto il divieto di coltivazione di granturco MON 810 in tutto loro territorio o parte di esso [Cfr. Decisione di esecuzione (UE) 2016/321].

In allegato, l’Executive Sumary ed una breve presentazione del rapporto ISAAA 2016 (entrambi in lingua inglese). Il testo completo del rapporto è invece disponibile al seguente link: www.isaaa.org/resources/publications/briefs/52/download/isaaa-brief-52-2016.pdf