Premio Gavi LA BUONA ITALIA

22/05/2017

L’associazione di Vino, Arte e Cultura integrati al Turismo in Italia è la “ricetta” che genera indotto e valore economico e sociale per i  Territori del Vino Italiano.  Questo è quanto è emerso il 19 maggio scorso a Gavi  dove si è premiato e raccontato chi con originalità e intelligenza integra l’enogastronomia all’accoglienza, traducendo al meglio il concetto di “vivere all’italiana” e offrendo turismo di emozione che rende memorabile l’esperienza del viaggiatore, anche grazie alla capacità di fare rete e creare alleanze, solide e creative, tra i protagonisti del territorio, pubblici e privati.

Dopo una selezione di 276 progetti mappati dal Laboratorio Gavi e la valutazione di 21 autorevoli Giurati,  il Premio Gavi LA BUONA ITALIA – alla sua terza edizione –  è stato consegnato al Forte di Gavi a Francesca Planeta di Planeta Vini,  in particolare per il Progetto PLANETA VIS 7, Viaggio in Sicilia,  The Ambassador experience. In PLANETA VIS i partecipanti sono accompagnati attraverso sei tappe nel “continente” del Vino siciliano a conoscere i grandi vitigni  autoctoni dell’Isola, i vini,  il terroir. L’obiettivo è creare ambasciatori verso il mondo delle magiche atmosfere siciliane.

Oltre a Planeta, sono state premiate altre due importanti realtà italiane che hanno scelto e ottimamente interpretato  l’integrazione tra  Accoglienza, Cultura, Vino. La Fondazione Lungarotti con i Musei MUVIT e MOO, rispettivamente del vino e dell’olio, dimostra l’impegno quotidiano alla divulgazione, al recupero, alla promozione della viticoltura e dell’olivicoltura, fulcro dell’economia rurale, locale e nazionale italiana, con visite guidate, percorsi didattici, ristorazione e pernottamento. La seconda Menzione speciale è andata al Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg per l’azione intrapresa a favore della promozione del territorio, tra cui la candidatura UNESCO e i restauri di quattro opere, ora accessibili al pubblico,  in occasione della mostra  ‘Bellini e i belliniani’, Un’analogia con l’arte che viene da un territorio, quello di Conegliano Valdobbiadene, che si  sente  “culla naturale dell’arte italiana di fare spumante dove da secoli si produce, grazie alla viticoltura fatta a mano lungo in pendii ripidissimi, il Prosecco Superiore DOCG”

Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela del Gavi, commenta: “Quando ci siamo immaginati Il Premio Gavi LA BUONA ITALIA nel 2015 volevamo fosse il riconoscimento  per chi diffonde  la qualità del nostro Paese. Come Consorzio Tutela del Gavi siamo i primi a credere nella Filiera della Bellezza. I territori devono fare però rete e organizzare una cabina di regia con più soggetti istituzionali e privati insieme per l’attuazione di un disegno comune e strategico, per sfruttare al massimo la grande opportunità che ci è data dalla convergenza di eccellenze culturali, enogastronomiche  e offerta turistica, di cui tutti siamo depositari in Italia.”

Una grande opportunità che è ampiamente indagata nel Rapporto Nazionale (WINE + FOOD + ARTS) x TOURISM = LA BUONA ITALIA,  a cura del Consorzio Tutela del Gavi in collaborazione con  il Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria. Il Rapporto promosso  dal Laboratorio Gavi nel 2016 mostrava che gli investimenti in Arte e Cultura sono scelte anche strategiche e di lungo periodo affrontate con soddisfazione da un numero crescente di Aziende alimentari, Cantine vinicole e Consorzi. Il Rapporto di quest’anno aggiunge a questo scenario una ‘Terza Dimensione’, quella turistica, illustrando come il calice di vino è sempre più generatore di indotto e valore economico e sociale per il Territorio di appartenenza, producendo anche nuove professioni e professionalità, in una logica di ‘distretto’. Quelli enogastronomici sono stabilmente motore della rinascita dei distretti italiani: tra i migliori 15 distretti territoriali, ve ne sono ben 6 appartenenti al settore alimentare ed enologico, guidati in questa speciale classifica, redatta da Intesa Sanpaolo, dal Distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. 

Dice Roberta Pezzetti dal Dipartimento di Economia, Università dell’Insubria (Varese), coordinatrice della Mappatura e coautrice del Rapporto con Enrica Pavione:  “Le aziende del Vino e del Cibo sono driver di crescita e di attrattività dei ‘territori lenti’, dotati di un patrimonio unico sedimentato nel tempo di risorse (materiali e immateriali) di eccellenza, di competenze e di relazioni tra attori fondate sulla fiducia e su un profondo senso di identità in cui la comunità locale si riconosce.  Si tratta di sviluppo territoriale fondato proprio sulla “lentezza” del modello di crescita, ove tale accezione non fa riferimento a situazioni di arretratezza socio-economica quanto piuttosto alla presenza di eccellenze diffuse che ciascun tessuto enogastronomico ha saputo nel tempo costruire e preservare, spesso non replicabili altrove, e capaci di guidarne lo sviluppo nel lungo termine”.

 

Nella foto: Valentina Bruschi (Planeta Responsabile VIS), Roberta Pezzetti (Uni Insubria), Francesca Planeta (Planeta Vini), Francesco Moneta (Laboratorio Gavi), Maurzio Montobbio (Presidente Consorzio Tutela del Gavi), Federico Quaranta (Decanter), Maria Grazia Marchetti Lungarotti (Fondazione Lungarotti), Giuseppe Collatuzzo (Consorzio Tutela di Conegliano Valdobbiadene), Fabio Piccoli (Wine Meridian). In ginocchio –  Vincenzo Chierchia (Sole 24 ore); al centro Alessandro Regoli (Wine News)