Piemonte: la chiusura della vendemmia 2019

06/11/2019

Con i suoi 28 ettari vitati in totale dislocati tra Langa del Barolo (MeGA Bussia), del Barbaresco (MeGA Roncaglie) e il Comune di Alba (San Rocco Seno d’Elvio), la cantina Poderi Colla ha le potenzialità per offrire una visione panoramica dell’andamento della vendemmia in una delle aree vinicole più prestigiose d’Italia.

 

Dice Tino Colla, titolare della cantina: “Dopo una partenza rischiosa – il 5 settembre alle ore 17,00 una violenta grandinata si è abbattuta su alcuni comuni di produzione del Barolo e del Barbaresco, causando in alcuni casi danni ingenti, anche se per fortuna noi ne siamo usciti indenni –  il clima si è assestato, riservandoci solo qualche pioggerella, ma obbligandoci  ad una scrupolosissima vendemmia per eliminare gli acini che si erano aperti nei grappoli delle uve più precoci (riesling, dolcetto e barbera). La qualità complessiva delle uve, sane e mature, non ha subito danni; ma la quantità è certamente stata minore e le energie investite nella raccolta molto grandi

 

A partire da questi presupposti ci si augurava che l’andamento climatico  aiutasse a concludere in bellezza la vendemmia 2019; e la speranza si è pienamente realizzata.

 

Un clima asciutto, freddo di notte (alcune notti con 4/6°C) e caldo di giorno (18/25° C) ha generato le condizioni ideali per la maturazione delle uve nebbiolo, che amano l’escursione termica tipica dell’autunno di Langa.

 

Continua Tino Colla: “Dall’ 1 al 4 ottobre abbiamo  vendemmiato il nebbiolo alla Cascina Drago, a San Rocco Seno d’Elvio (Alba); nei giorni compresi tra il  7 e il 9 il nebbiolo di Roncaglie, destinato alla produzione del Barbaresco; dal 10 al 17 ottobre siamo passati  a Bussia, cascina  Dardi Le Rose, portando in cantina uve sanissime e perfettamente mature. Le migliori che ci si potesse augurare per la produzione del Barolo e Barbaresco”.

 

Quale sarà il carattere dell’annata? Quali le sue particolarità? Tino Colla conclude: “Con la vendemmia 2019 siamo tornati a vendemmiare il nebbiolo come in passato, vale a dire nella prima quindicina di ottobre.  Questo, insieme alle buone condizioni climatiche, ci fa immaginare di poter  produrre vini completi e complessi, con grande freschezza e vivacità. Vini classici, esattamente come piacciono  a noi

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