Lezioni di vino

13/09/2019

Lezioni di vino

Intervista rielaborata da Assunta Decorato, svolta dagli studenti dell’IIS Umberto I di Alba: Natalia Prato, Giulia Occhetti, Eliana Taliano e Matteo Gianolio

Grazie al progetto “Giovani Talenti”, gli studenti dell’Istituto Agrario-enologico Umberto I di Alba hanno avuto la possibilità di ampliare le loro prospettive sul futuro post-scolastico, gettando uno sguardo su quel mondo del lavoro che, soprattutto per gli studenti dell’ultimo anno, si fa sempre più vicino.

A fare da guida in questo passaggio fondamentale per la loro formazione sono prima di tutto gli insegnanti, a cui un gruppo di quattro studenti ha colto l’opportunità per fare quelle domande che stanno ponendo prima di tutto a loro stessi, riguardo agli argomenti su cui più di tutti sentono l’urgenza di un’indicazione: scelta della propria strada lavorativa, coerenza tra percorso di studi e lavoro, ma soprattutto corrispondenza tra aspettative e soddisfazione raggiunta.

D: È soddisfatto del suo lavoro?
R: La soddisfazione si è trasformata nel corso degli anni. Inizialmente l’attesa principale era la crescita e il raggiungimento di buoni traguardi. Poi, sempre più si è definita la consapevolezza che il miglior traguardo era la mia utilità nel confronto degli altri, utilità che non sempre, in ogni modo, andava di pari passo con la personale gratificazione. Ora sono soddisfatto di queste acquisizioni, sono soddisfatto perché ho un tipo di lavoro che reputo importante per questi fini. Non potrò mai considerare il mio compito e la mia crescita come conclusi.

D: Quali sono le principali differenze tra la scuola che vive ora da insegnante e quella che ha frequentato da studente?
R: Troppe differenze, ma la scuola attuale ha molti più mezzi, si dovrebbe poterli utilizzare con criterio e senso critico. Servono sempre più competenze e più stimoli.

D: Perché ha scelto di intraprendere un certo percorso di studi, e quindi poi lavorativo?
R: Il mio percorso di studi è stato pressoché inconsapevole, fortemente dettato dalla tradizione di famiglia. Una volta acquisito il lavoro, nel bene e nel male, la scommessa è stata quella di completarlo con soddisfazione e utilità, rendendo questo l’obiettivo della mia vita lavorativa, indipendentemente dal reddito. E poi ho sempre trovato che lavorare con i ragazzi fosse molto stimolante.

D: Che consiglio darebbe ad un ragazzo che deve scegliere il proprio percorso futuro?
R: L’unico consiglio è cercare di valorizzare le proprie potenzialità personali, orientandosi verso qualche cosa che ispiri interesse e per il quale valga la pena, affrontando anche un po’ di sacrificio. L’importante è fare ciò che piace e per cui si è portati, perché solo così si avrà soddisfazione da quello che si farà.

D: Che cosa vorrebbe trasmettere ai suoi alunni?
R: Amore per il proprio percorso di vita. Amore per le relazioni e per gli altri. Amore per il lavoro e la conoscenza.

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