L'antropologo del cibo

09/12/2020

Il Sapiens è un onnivoro aumentato capace di mangiare di tutto, o quasi. Inoltre è un vorace divoratore di icone, di simboli, di valori, disposto a utilizzare amatriciane, fiorentine, sushi,
pokè, spritz e pecorini per i più svariati scopi extra-alimentari: raccontarsi, distinguersi, professarsi, fantasticare, connettersi agli altri, dare senso al tempo e ai fatti che lo riguardano.
Oltreché, naturalmente, per accaparrarsi qualunque cosa sia in grado di procurargli appagamento, beatitudine e soddisfazione. Anche se questo include cose inutili o dannose per la nutrizione
e la salute: compreso il mangiare quando si è sazi o l’inghiottire generose quantità di sostanze nocive variamente presenti in molti cibi dall’elevato richiamo gustativo. Quanto tutto ciò accada
nella consapevolezza o nell’automatismo dei comportamenti è precisamente quello che il libro
si prefigge di indagare, adottando un misurato sguardo da lontano con cui mettere a fuoco ciò
che è troppo vicino per essere compreso.

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L’AUTORE | Ernesto Di Renzo

Abruzzese delle montagne ma da anni residente a Roma,
è antropologo all’Università di Roma Tor Vergata dove
ricerca e approfondisce, da prima che l’argomento diventasse
un tema ridondante degli studi accademici, i significati culturali
che l’uomo costruisce attorno al cibo e gli infiniti modi
in cui decide di mangiarlo.

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LA PREFAZIONE | Alberto Capatti

Attendetevi a domande, quesiti, ipotesi, e soprattutto a essere coinvolti da problemi che vi eravate forse posti, d’acchito, enunciati qui con una sfrontata chiarezza in attesa di una vostra risposta. Di Renzo vi offre letture pro- gressive e diversificate, riunite sotto titoli suggestivi e persino letterari, “Una foresta di simboli” di baudelairiana memoria, stuzzicandovi con indovinelli quali: “pane bianco vs pane nero”. Tutto il nostro modo di pensare, dire il pane, è virtualmente chiamato a rispondere.
Cari lettori, tocca a voi, dopo una attenta valutazione, offrire
a voi stessi e a quanti hanno condiviso A proposito del gusto,
quei pani della vostra e altrui memoria o del quotidiano consumo, neri o bianchi o gialli o bruni. Anche le croste e le briciole
non andranno dimenticate, tanto più che l’approccio è analitico
e sintetico. Nessun problema che mi ero posto è qui trascurato, anche le astrazioni illusive come il chilometri zero, con il risultato che ci troviamo di fronte ad un prospetto non solo del passato
e del presente ma del prossimo futuro. (continua)

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INCIPIT | PENSARE AL CIBO OGGI

È assai arduo dare alle stampe un libro sul cibo e le pratiche sociali del mangiare ai tempi disgraziati del Coronavirus.
Così come è altrettanto arduo pensare che quanto si è scritto anteriormente al marzo 2020 possa continuare a incrociare
il gradimento e gli interessi di chi legge oggi.
Ciò perché si è tutti totalmente immersi, e persi, in un frangente
di eccezionalità che richiama con forza a cose di differente natura e priorità.
Cose che orientano i bisogni quotidiani verso altrovi in cui tutto
è nebuloso, incerto, da definirsi. Ma soprattutto che dànno la sensazione che niente potrà tornare a essere come prima
e che, di conseguenza, quanto si potrà leggere in queste pagine sembrerà appartenere a un passato non riguardante più niente
e nessuno.
Allora che fare, rinunciare? Dichiararsi storico? Professarsi archeologo? Oppure è più conveniente ricominciare da capo
nella scrittura, indirizzandola verso quei temi dell’oggi che
la premierebbero del beneficio psicologico da instant book.
Come si può capire il dilemma non è affatto di quelli semplici.
E dunque, a rischio di incorrere in una strana e particolare forma di obsolescenza programmata (addirittura prenatale), si è deciso di andare avanti lo stesso nel progetto editoriale, sperando
nella curiosità del lettore di volersi riconoscere in ciò che era,
che è, e che comunque continuerà a essere: un onnivoro curioso che nel cibo vede nutrimento, sostentamento, piacere, novità, divertimento, sapere, arte. In una parola, cultura.
Un onnivoro curioso ma anche un onnivoro “a scartamento ridotto”, se si tiene conto di tutte le regole, i limiti, i divieti
che lo orientano nella scelta delle cose da mangiare.
Un onnivoro diverso dai suoi consimili suidi, muridi, ursidi, blattoidi, ciprinidi che mangiano tutto ciò che le loro bocche riescono a ingurgitare, gli stomaci a digerire e gli intestini
ad assimilare: senza porsi scrupoli di sorta e in assenza
di qualsivoglia pulsione etica. 

SOMMARIO

 

Incipit 

PENSARE AL CIBO OGGI

1. MANGIARE NUTRIRSI GUSTARE  

2. UNA FORESTA DI SIMBOLI

3. DIORAMI  

4. LO STUPORE DEL DIVERSO

5. OINOS, VINUM, WINE

GLI ARGONAUTI DEL GUSTO

 

Excipit 

GLI ARGONAUTI DEL GUSTO 

 

A PROPOSITO DEL GUSTO
50 dissertazioni sul cibo e sul vino
dal fare quotidiano al Coronavirus

autore: Ernesto Di Renzo
fotografie: Francesco Scipioni
prefazione: Alberto Capatti

collana: Interferenze
formato: 16,8×23,5 cm
pagine: 176
prezzo: 20 euro
ISBN: 978-88-99876-41-8
editore: Cinquesensi

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