Da sempre attenta alle tendenze del mondo del vino, dal suo punto di osservazione privilegiato grazie al contatto quotidiano con viticultori e vinificatori di tutto il mondo, l’azienda Laffort Italia avverte l’impellente necessità di reinterpretare e ripensare la vinificazione in rosso. Finita ormai da tempo la stagione dei vini rossi super strutturati, molto colorati, ad elevato grado alcolico, di grande estratto e possibilmente lungamente affinati in legno, il gusto del consumatore si è spostato in direzione diametralmente opposta.
Oggi il pubblico preferisce vini le cui connotazioni distintive devono essere finezza, freschezza, piacevolezza, leggerezza, eleganza, facilità di beva, possibilmente stimolata da un naso fruttato e fresco. Mentre fino a qualche tempo fa erano fortunati i produttori di Cabernet e Merlot oggi sembrano esserlo quelli di Pinot nero. Senza dubbio deve essere presa in considerazione una rivisitazione mirata degli schemi di lavorazione, riconsiderando il momento della vendemmia, rimodulando i tempi e i modi della macerazione, cercando di gestire e guidare con precisione le estrazioni, conducendo in maniera oculata le fermentazioni.
Questo permetterebbe di adattare il processo di vinificazione al fine di reinterpretare l’espressione dei diversi vitigni, che pur mantenendo le loro identità e specificità, potrebbero arrivare alla messa in bottiglia, ma soprattutto al bicchiere del consumatore, con profili sensoriali accattivanti che meglio corrispondano ai suoi desideri ed alle sue aspettative. Di fronte a questa necessità di rinnovamento Laffort Italia si mette a disposizione dei produttori di vino, con il proprio bagaglio di conoscenze, intuizioni, piccole scoperte, idee allo scopo di individuare e sviluppare insieme nuovi percorsi, da disegnare su misura per ogni vitigno nei diversi territori.
Il fine è quello di mettere a punto tecniche di vinificazione volte ad ottenere prodotti che sappiano andare incontro ai gusti dei nuovi mercati, suscitando nel contempo rinnovato interesse in quelli più tradizionali. Il percorso è sicuramente impegnativo, ma non devono spaventare i cambiamenti o l’applicazione di nuovi strumenti; l’importante è arrivare a valorizzare ancora le uve che racchiudono già naturalmente tutti i caratteri da noi ricercati per continuare a perpetuare la millenaria magia del vino, innovandola.
