L‘acenata dai Romani ad oggi

31/01/2019

L’azienda agricola Caputalbus è situata a pochi chilometri da Benevento, in Campania, regione del Sud Italia famosa per i suoi eccellenti vini. La coltivazione della vite all’interno della famiglia Capobianco risale al 1500 vantando una lunga tradizione. Grazie alla presenza di terreni argilloso – sabbiosi di origine alluvionale e il particolare microclima dovuto a fattori quali la vicinanza al mare Tirreno, la barriera protettiva del massiccio del Matese e del Taburno ed una buona ventilazione durante tutto l’anno, creano un terroir particolarmente favorevole all’allevamento della vite.

Nel 2004 il più giovane dei Capobianco, Pompeo, da subito si è immerso nel vigneto cominciando ad avviare un processo di sperimentazioni sulle viti, sul terreno e sul vino, riorganizzando l’azienda al fine di migliorarne la qualità del ciclo produttivo, ristrutturando i vigneti e investendo in tecnologie. Attualmente la Caputalbus consta di 10 ettari vitati ubicati nelle vicinanze della cantina e allevati prevalentemente secondo il metodo Guyot ad alta densità d’impianto.

Le varietà coltivate sono autoctone e vengono impiegate per produrre sia vini giovani e freschi che uvaggi più complessi e strutturati. Il prodotto di punta  è l’Illunis a denominazione DOCG, ricavato in purezza dalle uve del pregiato Aglianico, un antico vitigno autoctono che trova le sue radici proprio nelle terre alle pendici del Monte Taburno. Dai tratti decisi, è prodotto con un sistema di vinificazione molto antico e tradizionale, usato dai Romani e specialmente nella Valle Vitulanese. Il processo prende il nome di ‘Acenata nel gergo dialettale e consiste nell’infornare le uve a grappoli interi in tegami di terracotta e poi messe a fermentare in tini di castagno tostati al 75%. Il vino attenuto andrà in affinamento per 18 mesi in barriques sempre in legno di castagno e tostate al 75%. Dal colore rosso rubino con leggeri riflessi granato, all’olfatto è ricco di profumi di frutta secca con note speziate e tostate, di vaniglia e tabacco. Questa complessità si trova anche in bocca in perfetto equilibrio con alcolicità, tannicità, grassezza.

L’Azienda produce inoltre Falanghina del Taburno ferma, uno spumante Falanghina, un Aglianico Beneventano IGP strutturato ed elegante ed infine un Greco IGP Beneventano, dal famoso vitigno autoctono campano che in questa area risulta morbido, con sentori di ananas, pera matura e mela verde e un finale caratterizzato da elevata persistenza aromatica.