DigitaLife, il film collettivo che racconterà i cambiamenti avvenuti negli ultimi vent’anni con uno sguardo proiettato al futuro, continua il proprio cammino. Da questa settimana entrano nel progetto anche l’Associazione Europea delle Vie Francigene e l’Associazione Movimento Lento. Un accordo che valorizza i tanti aspetti del più importante cammino culturale in Italia e tra i più percorsi in Europa. Una via che parte da Canterbury per arrivare fino a Roma attraverso 1800 km di cui circa mille nel nostro paese. Insieme alle due associazioni è nata la domanda da porre agli appassionati in cammino: “Come internet ha cambiato il loro modo di viaggiare?”. La risposta potrà darla chiunque, girando un video e inviandolo attraverso il sito del docufilm www.digitalife.org.
La Via Francigena promuove un patrimonio legato alle identità culturali europee partendo da un itinerario storico che si esprime attraverso un fascio di strade, sulle quali si è formata la storia dell’Europa nei secoli scorsi. Per scoprire questo percorso di 1800 km attraverso l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia sugli antichi passi dei pellegrini medievali che camminavano verso le grandi mete come Roma, Santiago di Compostela o Gerusalemme, il 22 aprile 2001 è stata creata l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF). In qualità di soggetto abilitato ufficialmente dal Consiglio d’Europa, l’AEVF dialoga con istituzioni europee, regioni, collettività locali, associazioni e operatori del settore per promuovere i valori dei cammini e dei pellegrinaggi, partendo dallo sviluppo sostenibile dei territori attraverso un approccio culturale, identitario, turistico.
«Abbiamo scelto di contribuire al progetto – racconta Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – perché esso rappresenta una concreta opportunità per fra conoscere maggiormente la Via Francigena, itinerario culturale del Consiglio d’Europa, la cui visibilità sta assumendo una dimensione sempre più internazionale. I media possono offrire un concreto strumento di promozione e divulgazione, oltre che di analisi e studio sociologico-culturale legato al percorso». «Per chi si occupa di gestire le informazioni – spiega Luca Bruschi, direttore dell’associazione – il progetto diventa un contenitore prezioso che potrà meglio identificare il profilo di chi cammina e chi “vive” la Via Francigena. Il progetto DigitaLife si affianca agli strumenti di comunicazione dell’AEVF, come il portale web, al quale si rivolgono oltre 100.000 visitatori ogni mese». Non è la prima volta che l’associazione sostiene la produzione di un documentario: negli ultimi hanno ha appoggiato “I volti della via Francigena” di Fabio Dipinto e “Energie invisibili” di Luca Contieri.
L’accordo con le due associazioni permetterà di diffondere la conoscenza del progetto e raccontare così tanti aspetti legati alle scelte del mettersi in cammino. Avremo la possibilità di coinvolgere persone provenienti da ogni parte del mondo. «Internet e le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il viaggio lento, a piedi e in bicicletta. Mappe, racconti, informazioni un tempo difficili da reperire, oggi possono essere condivise in tempo reale, e il GPS aiuta l’orientamento dei meno esperti su percorsi privi di segnaletica», spiega Alberto Conte, presidente dell’Associazione Movimento Lento.
«Chi si mette in cammino – racconta Marco Giovannelli, presidente della Varese Web – sa bene come dietro allo sforzo di ogni passo si mette in movimento una grande energia. La Via Francigena è un patrimonio di assoluto valore per il nostro paese. Ascolto, accoglienza, incontro sono elementi centrali per l’esperienza del pellegrino e dei tanti che si impegnano affinché il cammino possa essere un’esperienza anche di serenità. È un grande onore per noi collaborare con l’Associazione e siamo certi che il film sarà un’ottima occasione per diffondere ancor di più questo cammino».
Dall’avvio del progetto sono già arrivati i primi cento video. Tante letture diverse circa il rapporto nella propria vita con il digitale e con Internet. «Il lavoro procede e costruiremo il film insieme a voi – spiega Francesco G. Raganato, già regista di documentari per Sky e Rai – Sarà un lavoro collettivo nel vero senso della parola. La volontà è quella di creare una community che dia linfa vitale al film giorno per giorno. E’ una sfida in tutti i sensi, a partire dal fatto che daremo l’opportunità a chiunque di raccontare la sua storia e condividerla”.
Tutti i video verranno pubblicati in diversi spazi e coloro che parteciperanno con l’invio di un proprio lavoro, riceveranno un riconoscimento da parte della produzione. Ogni due settimane poi sarà scelto un filmato particolarmente rappresentativo dello spirito del film e all’autore verrà offerto un weekend per due persone in una località italiana. Tutti coloro che verranno scelti per far parte di DigitaLife saranno inseriti nei titoli di coda del film e nei credits ufficiali dell’opera.
Per rimanere aggiornati, o per entrare a far parte della comunità che nei prossimi mesi “costruirà” il film, DigitaLife avrà una presenza attiva su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube.
Per qualsiasi richiesta è possibile scrivere a digitalife.film@gmail.com
Il regista Francesco G. Raganato è stato scelto da Varese Web tramite un bando a cui hanno partecipato 230 registi e vedomaker. Ha diretto diversi documentari per il programma “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli su Rai2, realizzando poi prodotti anche per La7 e History Channel. Parallelamente alla TV lavora ad alcuni film-documentari, creati apposta per il cinema e l’on-demand. “L’Isola Analogica”, su alcune vicende legate al consumo accidentale di LSD nella piccola isola di Alicudi nelle Eolie, vince il Gran Premio del Mediterraneo/Prix Italia, festival a cui partecipano le maggiori emittenti televisive europee. Dopo qualche anno esce al cinema e poi in dvd per Feltrinelli Real, “Tsunami tour”, l’unico documentario che racconta la prima campagna elettorale di Grillo. Con “Looking For Kadija”, mette in scena un picaresco viaggio in una sconosciuta Eritrea, riuscendo a raccogliere numerose testimonianze sulle condizioni di vita nella ex-colonia italiana. Questo documentario, prodotto da RAI Cinema, vince il primo premio al Festival del Cinema di Roma nel 2013. Tra i suoi ultimi lavori c’è la serie “Islam Italia”, ideata e condotta da Gad Lerner per Rai3, attualmente candidata al Prix Italia.
Il Movimento Lento si occupa della divulgazione della cultura dello “slow travel”, e utilizza le tecnologie più avanzate per riscoprire antiche vie e tracciare nuovi itinerari, e per organizzare viaggi a piedi e in bicicletta alla portata di tutti.
Varese Web è l’editore di Varesenews, il quotidiano online della provincia di Varese che nasce nel 1997. Allora la connessione era ancora una condizione di pochi. Il giornale negli anni è cresciuto grazie alla capacità di esser parte delle proprie comunità. È stato un elemento di spinta per diversi territori per far crescere la cultura digitale e oggi ha raggiunto 4 milioni di lettori al mese, 188mila fan sulla pagina Facebook, 20mila follower su Instagram e 15mila su Twitter. La produzione del docufilm DigitaLife è solo una delle iniziative che sono in programma per festeggiare i 20 anni della testata giornalistica.