La Cedraia, l’unico Gavi ecosostenibile

04/07/2024

La Cedraia applica i principi della sostenibilità in tutte le fasi della produzione del vino, dalla coltivazione delle uve (lavorazioni meccaniche, concimazioni, trattamenti con prodotti fitosanitari, ecc.) alla produzione vinicola, adottando tecnologie e processi volti a minimizzare l’impatto sull’ambiente e sul clima, e ad assicurare ricadute positive sul territorio circostante.

Nei primi anni ’60 i terreni agricoli della tenuta erano occupati da vigneti storicamente presenti ma ormai abbandonati ed inselvatichiti. L’avventura vitivinicola dell’attuale proprietario inizia nel 2009, quando decide di reimpiantare il vigneto: l’orografia collinare e le marne argillose rossastre nel sottosuolo del vigneto e la prevalente esposizione a Sud Sud-Ovest concorrono a determinare un ambiente particolarmente vocato per la produzione del Gavi DOCG.

La qualità dei vini della Cedraia scaturisce infatti dal suo vigneto, che conferisce ai vini particolare vigore e complessità e che è gestito dall’Azienda da sempre con pratiche vitivinicole sostenibili:

  • riduzione dei trattamenti attraverso un’attenta pianificazione degli interventi;
  • eliminazione dei diserbi;
  • gestione del sottosuolo attraverso l’esclusivo uso della concimazione organica;
  • mantenimento, sull’intera superficie vitata e nelle zone ad essa circostanti, di un inerbimento spontaneo e riduzione dei fenomeni di compattamento;
  • protezione dei corpi idrici e delle aree naturali circostanti il vigneto tramite una fascia tampone, vegetata di ampiezza minima pari ad 8 metri e filari di latifoglie e di siepi spoglie;
  • gestione dei rifiuti aziendali mediante strategie che ne prevengano la generazione.

Dal 2010 il proprietario dell’Azienda, Marco Cremonini, ha sottoposto ad un profondo restyling in chiave eco- ambientale la tenuta.

Villa La Cedraia, antica elegante dimora circondata da un parco secolare affacciato sulle vigne della tenuta, costituisce un eccellente esempio di edificio realizzato in muratura portante con la tecnica seicentesca della terra cruda (pisè). L’edificio di Villa La Cedraia ed il podere che lo circonda vanno collocati nello sviluppo terriero delle terre d’Oltregiogo, la zona del basso Piemonte attuale a ridosso dello spartiacque ligure un tempo appartenente alla Repubblica di Genova e in cui nel ‘700 le famiglie genovesi si espansero. A fine ‘800 La Cedraia è riconducibile alle proprietà terriere dal nobile genovese conte Edilio Raggio, che in quel periodo possedeva gran parte del territorio di oltre 1100 ettari tra Novi a Gavi.

A metà degli anni ’60, quando la tenuta è stata acquistata dalla famiglia dell’attuale proprietario, l’edificio versava in condizioni precarie:

  • nel periodo che va dalla metà degli anni ’60 fino all’anno 2009 sono stati condotti periodici ed estesi interventi di restauro di Villa La Cedraia, con rifacimento nel 2009 delle facciate e della copertura;
  • nel biennio 2018-2019 sono stati realizzati una serie di interventi di restauro al piano terra della Villa, allo scopo di ampliare gli spazi di accoglienza ospiti, e sono stati costruiti due fabbricati dedicati a magazzino vini e ricovero attrezzi;
  • nello stesso periodo la viabilità interna, le aree a parcheggio ed i percorsi pedonali interni alla Villa sono stati ristrutturati, facendo uso esclusivo di materiali ambientalmente compatibili e dotandoli di illuminazione serale ben ambientata nel contesto rurale.

L’ampio parco settecentesco di superficie circa 2000 m2 con aceri, faggi, platani, tigli, frassini e robinie secolari è stato ampliato negli anni ’60 per una superficie di oltre 5000 m2 con piantumazioni a base di essenze sempreverdi (cedri del Libano di varie specie, pini marittimi, cipressi e tuie) ed a foglia caduca (tigli, platani, ippocastani, pioppi, querce), realizzando così l’area alberata a verde che circonda attualmente ogni lato della dimora e che costituisce una superficie ad alto valore ecosistemico.

L’alternanza di vigneti, frutteti e aree a parco ed a giardino della tenuta ne preservano la biodiversità, valorizzandone la varietà e variabilità degli organismi viventi.

Il paesaggio in cui è inserita, la cura con cui la dimora settecentesca è stata restaurata e con cui il parco che la circonda è gestito, il vigneto che produce in maniera sostenibile i vini che è possibile degustare in pieno relax sul posto, ne fanno la meta ideale per alcune ore a contatto con la natura e con la storia passata di un territorio vitivinicolo pienamente suggestivo.