Johanniter e Balerina i fiori all’occhiello dell’azienda vitivinicola Ca’ de Andol

10/06/2024

Siamo in Val Longa, una delle valli più caratteristiche di San Pietro di Barbozza, nel comune di Valdobbiadene. Su questa valle la famiglia Rebuli si è insediata a partire dall’800, prodigandosi fin da subito nella coltivazione della vite e nella produzione di vino prosecco. Angelo Rebuli, detto Andol, poi Silvestro e infine Guido e Aldo hanno dato seguito a questa tradizione e passione. Seguono con cura le viti, alcune delle quali quasi secolari, che circondano la caratteristica dimora costruita in sasso bianco del Cesen.

Rispetto dell’ambiente, sostenibilità, qualità e passione sono i principi base che hanno dato vita a un nuovo progetto iniziato 7 anni fa, basato sulla coltivazione di varietà PIWI in una zona con caratteristiche uniche come la Valbelluna. Da questo progetto sono scaturiti 2 nuovi vini che rappresentano in modo esemplare le caratteristiche di attenzione all’ambiente che hanno inspirato il progetto.

Tra i fiori all’occhiello della cantina abbiamo Balerina, un vino bianco tranquillo da uve Bronner. I suoi profumi trasportano facilmente nell’ambiente montano con sentori floreali e fragranti. Le percezioni calde e solari conducono a ricordi di fieno lasciato ad asciugare al sole di Mel e miele. Il sorso è elegante con una bella acidità che avanza lasciando spazio a sensazioni morbide, quasi burrose e sempre fini. Gli aromi sono freschi e gustosi, spicca una piacevole e intensa salinità.

E non possiamo non citare anche Johanniter. Si tratta di un vitigno che ha come progenitori riesling e pinot grigio di cui conserva alcune caratteristiche. Il giallo paglierino di questo spumante da uve di Johanniter accompagna una spuma iniziale esuberante che sfuma su piccole bollicine che risalgono molto numerose lungo il calice di cristallo. I sentori olfattivi rievocano il calore dell’estate, i frutti esotici di mango e lychee, l’ananas ed anche sfumature di pera William matura, mela gialla e pesca bianca. L’approccio tattile iniziale al palato è assolutamente fresco, piacevole e non tralascia un ricordo dolce di frutta matura che ammorbidisce le sensazioni acidiche e maliche. Gli aromi persistono abbastanza evolvendo su un frutto polposo che evoca la frutta gialla tropicale, il melone giallo e la mela cotogna. L’aromaticità caratterizza bene questo spumante metodo Charmat. C’è sostanza e piacevolezza. L’aperitivo è il suo ambito d’azione, ma si sposa benissimo ad antipasti di pesce crudo, piccole fritture dell’Alto Adriatico, risotti con pancetta o guanciale, salumi stagionati e formaggi.