A Siddùra, nelle vallate vicino al paesino medioevale di Luogosanto, nel cuore della Gallura, c’è uno spicchio di Sardegna che seduce il mondo con un’arma infallibile: la qualità del suo vino. Un sogno diventato realtà quando Siddùra, azienda vitivinicola nata dalla passione per la Sardegna dell’impresario tedesco Nathan Gottesdiener e dell’imprenditore sardo Massimo Ruggero, ha conquistato un posto nella classifica mondiale dei vini migliori. Complici il sole, il vento, il terroir di questa isola meravigliosa. Il microclima, così diverso e così perfetto, si ritrova nei suoi vini.
Un connubio incantevole di aromi e di profumi che a Siddùra si sviluppano su trentasette ettari di vigneto che danno vita a una collezione di nove vini: i Vermentini di Gallura Docg Spèra, Maìa e Bèru, il Cannonau rosato Nudo, i Cannonau – DOC e Riserva – Èrema e Fòla, il Cagnulari Bàcco, l’internazionale Tìros e il passito Nùali. La filosofia di produzione di tutti i vini è basata sulla convinzione che la produzione inizia nel vigneto, essendo il vino un vero riflesso del suo terroir.
“Questa linea – commenta Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina – influenza tutti gli aspetti della produzione: raccolti limitati per garantire la massima qualità, vendemmia selettiva a mano, micro vinificazione e invecchiamento nelle migliori botti francesi di quercia”.
E’ in questo scenario che si integrano tradizione e innovazione. La vicinanza alla costa nord dell’isola, i pendii delle colline che guardano verso il mare, i terreni prevalentemente sabbiosi, ben ventilati, sono ideali anche per un’altra lavorazione: l’appassimento su pianta dell’uva moscato che qui raggiunge una grande concentrazione del frutto da permettere la produzione della tipologia passito. Il Nùali, Passito di Moscato DOC, è un vino speciale: dolce ma al tempo stesso fresco, agrumato, mai stucchevole. Le uve vengono lasciate appassire sulla pianta per poi essere raccolte manualmente una volta raggiunta la giusta epoca di maturazione.
La Gran Medaglia d’Oro conquistata al Concorso Internazionale Città del Vino nel 2019 è la conferma che siamo di fronte a un vino speciale, da degustare con i dolci ma anche con una selezione di formaggi a pasta molle.