Il piacere di bere un calice di vino puro

23/03/2022

Sin dal 1788 nell’agro di Passo di Grassano, una delle contrade adiacenti alla Locatione d’Horta, la Domus Hortae della famiglia Fioretti è impegnata nella coltivazione di vigneti impiantati al di sopra dei camminamenti sotterranei che collegano queste contrade.

Da oltre 10 anni produce vini dalle proprie uve, limitando il ricorso alla chimica e scegliendo preferibilmente prodotti di copertura per combattere le principali ampelopatie della vite. Le erbe infestanti sono gestite con interventi meccanici, favorendo la biodiversità di tutto l’ecosistema vigneto e le pratiche agronomiche sono prevalentemente manuali, per permettere alla vite di raggiungere naturalmente il suo equilibrio con l’ambiente.

A questo si aggiunge l’attenzione verso la qualità e la scelta di principi enologici d’avanguardia, come i contenitori di piccola dimensione e le fermentazioni lunghe termo-controllate.

Il nome stesso dell’Azienda, dal latino domus ossia dimora familiare, luogo preposto a conservare i sapori di una tradizione centenaria, ne rivela l’amore per la terra che si accompagna all’assiduo e costante impegno dedicati alla cura dei vigneti e al processo di lavorazione dell’uva in cantina. Domus Hortae è, infatti, capace di coniugare mente e cuore in tutte le sue attività, da sempre, offrendo al cliente uno staff che fa della preparazione e della conoscenza il suo leit motiv.

Si parte dalla base, da vigneti giovani impiantati da 14 a 16 anni fa, simbolo del costante rinnovamento che attinge però alla qualità di un territorio antico, meraviglioso, baciato dal sole e da potenzialità infinite. Una terra a cui bisogna rendere grazie. Ci sono da subito attente analisi di tutti i fattori pedo-climatici per produrre sempre uva di massima qualità.

Segue l’applicazione rigorosa di tutti i principi dell’agricoltura integrata con l’ulteriore esclusione dei preparati con profilo eco tossicologico sfavorevole sia per l’uomo che per l’ambiente, preferendo l’utilizzo di quelli raccomandati dalla bioagricoltura. Nell’ambito dell’agricoltura integrata si ha la possibilità di ricorrere a fitosanitari sia “naturali che non”, utilizzando esclusivamente molecole che hanno una degradazione piuttosto veloce nella pianta e comunque rispettando tempi di sicurezza tali per cui nessun residuo sia riscontrabile analiticamente sul prodotto.

L’obiettivo è quello di offrire al consumatore finale un prodotto a residuo zero con la certezza e il piacere di bere un calice di vino puro.