Il dolce vino di montagna

23/08/2021

La Vrille è una piccola azienda di 2,5 ettari lungo la Via Francigena, a 670 mt s.l.m. La prima vinificazione è del 2005, ma già dagli anni ‘90 Hervé, il titolare, coltivava l’uva che poi conferiva alla Cooperativa Sociale. I terreni, dislocati in un anfiteatro naturale con una splendida vista sui monti Avic ed Emilius, ospitano essenze del bacino mediterraneo, come il timo, le cui caratteristiche sono evidenti nei vini. Il rispetto per l’ambiente è in prima linea per la buona salute delle vigne, frutto di una viticoltura eroica: si lavora quasi esclusivamente a mano e i trattamenti (ammessi in agricoltura biologica) sono ridotti al minimo grazie a lavorazioni accessorie che permettono di avere piante forti e condizioni sfavorevoli alle malattie.

La cura riservata alla coltivazione continua poi nella cantina scavata nella roccia, dove vengono assecondati i naturali processi per la vinificazione senza inutili ed eccessive manipolazioni. La barricaia, con tetto a volta in pietra di Verrayes, ospita una sala degustazione e un locale per l’affinamento del vino. Nella cantina principale tra i diversi tipi di vasche in acciaio alcune sono a temperatura controllata per la fermentazione dei vini rossi e altre riservate alla lavorazione del Muscat. L’obiettivo è quello di mantenere una filosofia di qualità legata ad una produzione annua limitata a circa 18.000 bottiglie.

Dai vitigni Vuillermin, Petit Rouge, Cornalin, Fumin, Pinot Noir (tutti autoctoni eccetto il Pinot Noir che ha origine nella Bourgogne) e il Muscat, nasce una vasta gamma di etichette certificate dalla DOC Vallée d’Aoste, pluripremiate anche a livello mondiale.

 Meritano una particolare attenzione i due vini ricavati dal Muscat Petit Grain, vitigno tradizionale valdostano: lo Chambave Muscat e lo Chambave Muscat Flétri. La versione “flétri”, ricavata dai grappoli migliori di questo Moscato bianco lasciati appassire in ambienti arieggiati e riparati dal sole, viene vinificata solo quando i chicchi perdono gran parte dell’acqua, sprigionando tutta la loro ricchezza zuccherina ed aromatica.Proprio per il suo Moscato il terroir di Chambave è diventato una località famosa fin dal XV sec., quando viene portato in dono da alcuni nobili valdostani a Bona di Borbone. Da allora il suo successo aumenta e nel XVI sec. figurerà come vino da dessert nel pranzo destinato a celebrare l’unzione del vescovo di Sion.

Dai profumi intensi e persistenti, floreale e fruttato, quest’anno il Passito Chambave Muscat Flétri 2017 di La Vrille, che si presenta in una veste rinnovata, ha meritato il primo posto delle Gran Medaglie d’Oro al Concorso Enologico Internazionale Città del Vino.