I profumi della Falanghina

01/03/2019

Ai piedi del monte Taburno, lungo il pendio del Monte delle Rose e del monte Palombella, si estende il comune di Solopaca, uno dei più importanti del Beneventano e della Valle Telesina, per posizione geografica, storia, cultura, tradizioni e attività produttive e commerciali legate all’agricoltura. Qui la Santimartini, dopo una plurigenerazionale esperienza nel settore vitivinicolo, ha scelto di conciliare tradizione ed innovazione per dar vita ad una produzione unica e ricercata. L’identità storico-culturale di queste zone si identifica con la coltivazione della vite e l’Azienda ne ha voluto raccogliere l’eredità armonizzando l’utilizzo delle tecnologie all’avanguardia con le antiche tradizioni, affidando la programmazione a tecnici qualificati ed esperti del settore. Su terreni pedemontani caratterizzati da ideale esposizione collinare e buona escursione termica, i vigneti vengono seguiti in tutte le fasi, dalla potatura fino alla maturazione, per avere uve sane e di qualità riducendo al minimo l’uso di fitofarmaci. Massima attenzione al lavoro nei campi, attenta vinificazione e capacità di saper attendere i tempi: questi sono i cardini della filosofia aziendale che permettono di ritrovare in ogni bottiglia l’esperienza e la professionalità della Santimartini. Tra le tante eccellenze spicca  il “Ciesco della Mirella  Falanghina del Sannio DOP”, ottenuto da uve di Falanghina in purezza, provenienti da terreni situati nell’area della Falanghina del Sannio DOP (Capitale Europea del Vino 2019) con marne argilloso-calcaree e arenarie affioranti a 250/350 mt. s.l.m. e allevate con il sistema a spalliera. Vendemmia tardiva, raccolta manuale in cassette con cernita dei grappoli, pressatura con spremitura soffice, illimpidimento del mosto fiore mediante decantazione statica a freddo, fermentazione a temperatura controllata per circa 15 giorni e affinamento in serbatoi di acciaio e in bottiglia. Dal colore bianco paglierino con riflessi di oro verde, limpido, ha profumo fruttato e floreale, con sentori di frutta matura. Il sapore è secco, sapido, ampio, con un lungo finale che ricorda frutta esotica e melone bianco. Si abbina bene ad antipasti di terra e di mare, primi piatti, funghi porcini e formaggi anche piccanti. Già nel 1992 la Falanghina era un vitigno considerato di tale alta qualità che, grazie anche all’impegno del presidente della Cantina Sociale di Solopaca Massimo Di Carlo, il Decreto Ministeriale del 12 ottobre di quell’anno introdusse una modifica al disciplinare della DOC Solopaca riconoscendola sia come vino bianco che come spumante.