Facoltà di Gastronomia? Un coro di consensi

19/09/2017

Il dibattito lanciato da Italia a Tavola sull’utilità di istituire una facoltà di Gastronomia continua a raccogliere consensi e riflessioni autorevoli.

Credo queste scelte siano strategiche, vadano impostate e compiute. Con quattro anni di lavoro positivo sulla filiera, possiamo fare questo salto di qualità”, afferma il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, mentre il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli puntualizza: “Le lauree professionalizzanti potrebbero essere la strada giusta. Non una scelta di settore, ma inserire la gastronomia con altre competenze culturali”. Le “lauree professionalizzanti”, introdotte con l’anno accademico 2017-2018, qualificano gli studenti e uniscono alla formazione uno stretto rapporto con il mercato del lavoro. Ma al momento le opportunità formative di livello “alto” sembrano essere solo all’estero (sono disponibili solamente corsi universitari di scienze gastronomiche), come ricorda il vicedirettore di Italia a Tavola Andrea Radic, che dice: “Italia, Paese della gastronomia, dove il settore alimentare è ai primi posti, con il vino simbolo di una cultura del territorio in costante crescita di popolarità e apprezzamento internazionale, dove i cuochi sono star e la popolazione si muove e viaggia per gustare e degustare. Dove anche i millennials aspirano a lavorare in cucina. Tutto ciò premesso, dovremmo avere numerose università e corsi post universitari sull’argomento, che consentano di preparare in modo professionale e completo i nostri giovani. E invece no. Neanche l’ombra.” E’ ormai evidente come uno dei motivi in testa alle motivazioni di incoming dei turisti sia l’enogastronomia di territorio, ma “per lo sviluppo turistico – sottolinea Alberto Lupini,  il direttore  della testata online – l’attrattività non basta. Serve formazione”.

Il consenso arriva anche da Gualtiero Marchesi, per il quale “niente di più utile al Sistema Italia”, e hanno espresso il loro accordo anche Andrea Illy (presidente Altagamma), Giuseppe Salvioni (ad Consorzio Franciacorta) e Roberto Maroni (governatore della Regione Lombardia), concordi nel riconoscere nella promozione di tutte le nostre eccellenze anche attraverso la formazione università una delle chiavi per uno sviluppo di eccellenza. 

Tutela e valorizzazione della biodiversità culturale, ambientale ed enogastronomica del nostro Paese – ricorda Paolo Benvenuti, direttore dell’Associazione nazionale delle Città del Vinoappartengono peraltro alla missione della nostra Associazione, da anni impegnata con riflessioni, iniziative e proposte sui temi del paesaggio, della cultura della vite e del vino, di una gestione sostenibile  del territorio e dell’educazione ad un approccio corretto e al bere ed alla alimentazione”. (di Alessandra Calzecchi Onesti)