Enoregioni italiane: Valpolicella

22/08/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Veneto è possibile individuare otto enoregioni: Garda Veneto, Valpolicella, Terre del Soave, Pedemontana Centrale, Colline Centrali, Conegliano e Valdobbiadene, Pianura Occidentale, Pianura Orientale.

 

VALPOLICELLA

La Valpollicella, situata a nord di Verona tra la sponda sinistra del fiume Adige e la Val di Illasi, è caratterizzata da un paesaggio collinare in cui dominano i vigneti sostenuti da muretti a secco, olivi, ciliegi e cipressi, ma dove numerosi sono anche gli insediamenti residenziali: ville, corti rurali, pievi, piccole contrade in pietra. Il territorio qui offre davvero innumerevoli attrattive, a partire dal Parco Naturale Regionale della Lessinia con boschi, malghe, cime innevate e tracce di insediamenti preistorici. Da quest’area, attraversata dall’omonima strada del vino, provengono numerose glorie dell’enologia veneta (due docg, sei doc, tre igt), accomunati dalle principali varietà locali di uva – corvina, corvinone, rondinella, molinara, oseleta – favorite dal buon drenaggio dei suoli e dal clima mite prodotto dall’incontro tra le brezze del Lago di Garda e l’aria fresca dei Monti Lessini. Al carattere aromatico della corvina, apprezzata per la sua concentrazione e la grande capacità di adattarsi all’appassimento, vengono attribuiti le note floreali e gli odori di ciliegia e mandorla amara così peculiari dei vini locali.

Vini locali. Tra i vini della Valpolicella ci sono due riferimenti enologici italiani che, soprattutto negli ultimi anni, hanno toccato altissimi vertici qualitativi: le docg Amarone e Recioto, ottenute entrambi con uve appassite di vitigni autoctoni. Differisce la fermentazione che nel primo viene fermata, ottenendo così, dopo i cinque anni di un invecchiamento, un vino secco di grande spessore, con almeno 14 gradi e che richiama sapori forti come selvaggina, formaggi stagionati, arrosti e brasati. La sua origine sarebbe dovuta ad un errore, quando nel 1938 un cantiniere di Negrar si dimenticò di travasare ma prima di gettare tutto decise di assaggiare: l’amabile dato dagli zuccheri del recioto era totalmente scomparso, lasciando il posto a note di frutta rossa supermatura, quasi di confettura, ma anche spezie di ogni tipo e liquirizia. Un racconto popolare vorrebbe invece far risalire l’origine del nome al potere di far arrossire le orecchie dopo averlo bevuto, ma più probabilmente deriva dal termine dialettale che indica l’orecchio perché solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo, quindi più pregiata, poteva accedere al processo di appassimento. Di colore rubino carico tendente al granato, avvolgente in bocca e floreale (viola) e fruttato (amarena) al naso, è un ottimo vino da dessert per accompagnare pasticceria e frutta. Dal Valpolicella doc, disponibile anche nelle tipologie Superiore e Classico, sono stati recentemente riconosciuti come denominazione a parte i vini ottenuti con l’antica tecnica del ripasso, che consiste nel versare il vino Valpolicella direttamente nei tini dove è stato precedentemente pigiato l’Amarone o il Recioto e nel lasciarlo riposare a contatto con le vinacce appena pressate per circa 15/20 giorni, prima dell’affinamento in botte.

Piatti e prodotti tipici. Nel paniere dei prodotti locali vanno apprezzati l’olio extravergine d’oliva Veneto Valpolicella dop, i formaggi Monte Veronese dop e caciotta di latte caprino, la sopréssa (grosso salame), le ciliegie delle colline veronesi, la pesca di Verona, il tartufo nero, le grappe di Amarone e di Valpolicella. Vastissima l’offerta di piatti tipici, generalmente legati alle ricorrenze festeggiate nei vari periodi dell’anno o allo svolgimento di alcune operazioni tradizionali come la macellazione del maiale: tagliatelle in brodo con i fegatini, trippa in brodo, gnocchi di malga, fagioli con le cotiche, polenta abbrustolita e aringhe (tipica della Quaresima), bolliti misti con la classica pearà (salsa di pane raffermo, midollo, tanto pepe e formaggio), risotto e brasato di manzo all’Amarone, polenta e uséi, polenta e lepre in umido, sbrisolóna, pisóta con l’ua (la torta con l’uva del periodo della vendemmia), le brasadéle (ciambelle) pasquali, il nadalìn con mandorle e pinoli (tipico del periodo natalizio), la torta dolce di tagliatelle alla veronese. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

 

DENOMINAZIONI

DOCG: Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella  

DOC: Garda (interregionale con la Lombardia), Valpolicella Ripasso, Valpolicella, Lessini Durello o Durello Lessini, Monti Lessini, Vigneti della Serenissima o Serenissima 

IGT: delle Venezie (interregionale con il Trentino-Alto Adige e con il Friuli-Venezia Giulia), Veneto, Verona o Provincia di Verona o Veronese