Enoregioni italiane: Pianura Orientale

12/06/2023

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Veneto è possibile individuare otto enoregioni: Garda Veneto, Valpolicella, Terre del Soave, Pedemontana Centrale, Colline Centrali, Conegliano e Valdobbiadene, Pianura Occidentale, Pianura Orientale.

 

PIANURA ORIENTALE

Attraversata dalla Strada dei Vini del Piave e dalla Strada dei vini Doc Lison Pramaggiore, tra  vestigia archeologiche, antiche ville nobiliari, piccoli borghi, vigne e boschi, la pianura orientale si estende dal  fiume Sile fino ai confini con il Fiuli-Venezia Giulia. Produttrice dei vini un tempo apprezzati dai Dogi, è la culla di due denominazioni: Piave, nella parte centrale della provincia di Treviso, in  un bellissimo panorama protetto a nord dalle Prealpi, e Lison-Pramaggiore nella parte più orientale della regione, tra vigneti, fiumi e laguna, un territorio da sempre vocato alla vitivinicoltura grazie anche ai depositi calcarei e argillosi ricchi di carbonati e al clima mitigato dal mare. La grande varietà di suoli e microclimi permette di ottenere vini particolarmente diversi l’uno dall’altro e di coltivare un’ampia gamma di vitigni, come verduzzo verde e friulano (ex tocai) tra i bianchi e raboso e refosco dal peduncolo rosso tra i rossi. Nei terreni della doc Piave, prevalentemente alluvionali e argillosi,Omega replica uhren ricchi di sali minerali e ben fertilizzati, la vite ha da sempre garantito produzioni costanti e rigogliose e la viticoltura veniva praticata dai monaci di Ponte di Piave già nel XII sec. Qui era diffusa la tradizione di impiantare il vigneto alternando vitigni diversi nell’ambito dello stesso filare, ma le esigenze di una coltivazione più razionale e orientata totalmente alla qualità hanno negli ultimi decenni spinto i viticoltori a introdurre la monocoltura.

Vini locali. Le rese per ettaro del Merlot e del Cabernet della doc Piave sono piuttosto elevate ed i vini, dai profumi intensi e corpo medio, acquistano una nota erbacea marcata che li rende adatti ad accompagnare grigliate miste, pollo e coniglio alla cacciatora, salumi cotti con legumi stufati il Merlot, minestre e carni bianche e nel tipo Riserva anche arrosti e formaggi a pasta dura il Cabernet. Il Verduzzo è perfetto per antipasti, piatti di mare poco salsati e verdure. Il Raboso è un vino austero e di buona struttura,  che invecchia da un minimo di tre anni di cui almeno uno in botte fino a dieci anni, dal colore rosso rubino, profumo vinoso con sentori di viola e gusto sapido,  leggermente acidulo e tannico, ideale con i piatti più elaborati della cucina locale. E’ prodotto con l’85% minimo dell’omonimo vitigno, un’uva dalla notevole acidità anche a completa maturazione, che proprio da questo sembra derivare il suo nome (in dialetto “rabiosa“ indicava un frutto poco gradevole). Cronache trevigiane del XIV sec., che testimoniano i primi tentativi di sofisticazione del raboso con aggiunta di  melassa e ruchetta, ne confermano l’origine autoctona. Tra i rossi della doc Lison-Pramaggiore si distingue il Malbec, ottenuto dall’omonimo vitigno francese che ama i terreni calcarei, simile al merlot e come questo difficile da coltivare perché delicato. Dà un vino meno fruttato e strutturato ma talvolta aggiunge inconsueti aromi di selvaggina ed ha una notevole propensione all’invecchiamento. Si sposa bene con le grigliate miste di carne. Tra le tipologie più recenti, è da provare il Verduzzo Dolce, un passito ottenuto dall’omonima uva di origine friulana soggetta ad appassimento naturale, ricco di sentori di miele che si accostano ottimamente a formaggi erborinati o di lunga stagionatura, foie gras, cioccolato, crostate di frutta, dolci alla crema e pasticceria secca.

Piatti e prodotti tipici. Da non perdere i tanti prodotti della tradizione gastronomica come l’asparago bianco di Bibione, la noce dei grandi fiumi, le salsicce luganeghe, i ciccioli d’oca, l’oca portogruarese, lo schenal (lombo di maiale, salato e aromatizzo con spezie ed erbe), le pere del veneziano, il Montasio dop, il formaggio imbriago, la casatella trevigiana, gli asparagi selvatici, il miele e la grappa. Tra le specialità della gastronomia locale  segnaliamo i bigoli alla veneziana, pasta e fagioli, riso e zucca,  i torresani alla peverada, la pastissada di manzo, l’oca con le castagne, le rane al raboso, la sopa coada (il pasticcio di piccioni), la salsa peverada per la faraona e il fagiano allo spiedo, il fegato alla veneziana, il salado (salame fresco) saltato in padella con contorno di polenta abbrustolita, cotechino e purè, verza e salsiccia, le croccanti fritture di marcandola (piccolo pesce chiamato anche lasca o striscia), montasu’ (saporiti panini conditi con strutto e olio), la pinza,orologi replica tiramisu’, fregolotti e  fugassa. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

 

DENOMINAZIONI

DOCG: Lison (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Piave Malanotte o Malanotte del Piave        

DOC: Lison-Pramaggiore (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Piave, Prosecco (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Venezia  

IGT: Alto Livenza (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), delle Venezie  (interregionale con il Trentino-Alto Adige e con il Friuli-Venezia Giulia), Marca Trevigiana,  Veneto, Veneto Orientale