Enoregioni italiane: Pianura Occidentale

07/09/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Veneto è possibile individuare otto enoregioni: Garda Veneto, Valpolicella, Terre del Soave, Pedemontana Centrale, Colline Centrali, Conegliano e Valdobbiadene, Pianura Occidentale, Pianura Orientale.

 

PIANURA OCCIDENTALE

Comprende le pianure alluvionali dell’Adige e del Brenta quest’area enologica racchiusa tra le province di Padova e Venezia, dove il territorio è costellato di ville e monasteri, con punte nel Veronese, caratterizzato da impianti viticoli moderni e attentamente eseguiti che enfatizzano il valore del paesaggio. Come per le Colline Centrali qui il clima subisce gli influssi da una parte del Mare Adriatico e, dall’altra, della Bora. I suoli sono perlopiù di materiale calcareo con depositi di ghiaie e sabbie, che possono causare problemi di approvvigionamento idrico ed eccessiva decarbonatazione dei terreni in superficie laddove le falde sono particolarmente profonde. Nella porzione plasmata dal passaggio dei fiumi Adige e Fratta, che hanno modificato nel tempo la terra rendendola estremamente fertile e generosa, è maggiore la presenza di suoli prevalentemente sabbiosi con percentuali variabili di limo;  i terreni vocati a vigna sono profondi, con presenza importante di argilla. Ha più di 200 anni la diffusione della vite nel territorio a sud-est di Verona, sulla sinistra del torrente Alpone, che dà vita ai vini della doc Arcole, condivisa con le Colline Centrali e  valorizzata dalla Strada del Vino Arcole DOC e dei prodotti tipici.

Vini locali. Apparteneva alla doc Bagnoli di Sopra, disponibile nelle tipologie  Merlot, Cabernet, Bianco, Spumante e Rosato, il noto “vin Friularo”, già decantato in un ditirambo di Lodovico Pastò alla fine del secolo XVIII e oggi tutelato dall’omonima docg: rosso ottenuto da uve raboso piave (detto appunto friularo), dall’impatto tendenzialmente acido e astringente che richiede una vinificazione attenta e morbida e che bene si accompagna, come vuole la tradizione locale, a bondola e polenta. Nel territorio della doc Merlara già dal X secolo si coltivavano vigne le cui uve raccolte e trasformate in vino nelle cantine delle corti ristoravano i numerosi viandanti che percorrevano le antiche strade di collegamento con importanti centri abitati. Tra i vini bianchi di pronta beva meritano di essere menzionati il Merlara Bianco, Tai, Malvasia,  Chardonnay,  Pinot grigio,  Pinot bianco e  Riesling, dal colore giallo paglierino più o meno carico, odore fine, delicato e leggermente aromatico, sapore asciutto piacevolmente acidulo. Tra i rossi: Marzemino Frizzante (vino rosso leggero, aromatico e dolce), Merlot (dal colore rubino e dal sapore intenso e gradevole), Cabernet (colore rosso rubino intenso  tendente al granato con l’invecchiamento e sapore asciutto e pieno), Refosco e Raboso tendenti all’amarognolo. La doc Arcole è disponibile, tra le altre, nelle tipologie Rosso, Novello (da almeno il 50% di merlot), Bianco, Spumante (da almeno il 50% di garganega), Cabernet Sauvignon, Merlot (anche Riserva) e Arcole Nero, ricavato dall’appassimento di cabernet sauvignon e merlot e un periodo di affinamento di più di due anni in botti di legno.

Piatti e prodotti tipici. Questa enoregione condivide gli eccezionali prodotti tipici delle province di Verona, Vicenza e Treviso e in cucina, accanto a tutti i piatti della tradizione vicentina e veronese, troviamo la cultura gastronomica della bassa padovana che posa sulle solide basi agricole e contadine della Regione ma attinge contemporaneamente alla raffinata cucina della Serenissima: dal riso proposto in una ricca varietà di ricette (con piselli, asparagi, radicchio, germogli del luppolo) alla polenta diffusa e consumata con ogni cibo (tipica è la polenta fasoà, preparata con farina di granoturco bianco, strutto di maiale e zuppa di fagioli), pasta e fasoi, piatti a base di animali da corte (pollo, faraona, anatra, oca, tacchino) come il pollo fritto o ai ferri vanto delle trattorie collinari o il cappone  sovrano dei pranzi natalizi e di fine anno, il gran bollito alla padovana con salse, mostarde o senape e l’oca in onto (cioè  sotto grasso), che le famiglie veneziane e padovane preparavano per conservare sufficienti scorte di carne per l’inverno e che oggi si trova ancora nell’uso casalingo e in determinate botteghe di tradizione. Tra i dolci ricordiamo la fugassa, la torta margherita e  lo zaéto o gialletto, un biscotto che nasce come dolce povero, ma col tempo è diventato un componente della pasticceria secca diffuso in tutte le famiglie, perfetto in abbinamento al Marzemino Frizzante, ideale per le occasioni di festa. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

 

DENOMINAZIONI

DOCG: Bagnoli Friularo o Friularo di Bagnoli     

DOC: Arcole, Bagnoli di Sopra o Bagnoli, Corti Benedettine del Padovano, Merlara, Prosecco  (interregionale con il Friuli-Venezia Giulia), Riviera del Brenta, Venezia, Vicenza 

IGT: Conselvano, delle Venezie (interregionale con il Trentino-Alto Adige e con il Friuli-Venezia Giulia), Veneto, Verona o Provincia di Verona o Veronese