Enoregioni italiane: Pianura Friulana

23/11/2020

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Friuli Venezia Giulia è possibile individuare quattro enoregioni: Grave del Friuli, Pianura Friulana, Colli Orientali Friulani, Carso Triestino.

 

PIANURA FRIULANA

La pianura friulana si estende dalla porzione meridionale della provincia di Pordenone al confine con il Veneto, tra il Livenza e il Tagliamento (con le denominazioni interregionali con il Veneto Lison e Lison-Pramaggiore), fino all’Altopiano del Carso ad est dove il fiume Isonzo attraversa l’area dell’omonima doc, compresa tutta la fascia lagunare della provincia di Udine. Sulla riva destra del fiume Tagliamento si trova l’area di produzione della doc Friuli-Latisana, che si sviluppa per qualche decina di chilometri fino al mare, una fascia vinicola dall’impostazione più tipicamente friulana, dove pur non mancando ottimi rossi si distinguono soprattutto i bianchi provenienti dai terreni ghiaiosi nei pressi del fiume. Simile per terreno e clima è la doc Friuli-Aquileia, un pò più a est. Questi suoli di pianura sabbioso-argillosi e ricchi di sali minerali degradanti verso il mare hanno una tessitura moderatamente grossolana, che permette un rapido drenaggio delle acque piovane e che, insieme al clima temperato dalle benefiche correnti d’aria calda dell’Adriatico, favorisce una viticoltura di qualità. Le terre generalmente più argillose intorno a Latisana sono maggiormente vocate alla coltivazione di vitigni a bassa nera, mentre le due rive dell’Isonzo danno vini dal livello qualitativo più alto rispetto alle zone pianeggianti e più vicini a quelli dei Colli Orientali, anche se meno profumati.

Vini locali. La doc Friuli-Isonzo o Isonzo del Friuli, la più rinomata dell’area, appartiene a numerosi comuni della provincia di Gorizia e si sviluppa in pianura con differenze significative tra il territorio situato alla destra del fiume e quello che dalla riva sinistra arriva al mare. La prima zona, composta da terreni alluvionali, produce bottiglie che possono vantare una buona struttura. Numerose le tipologie: Moscato Giallo, Chardonnay, Malvasia, Traminer Aromatico, Verduzzo Friulano, Sauvignon, tra i bianchi, ideali con piatti a base di pesce come brodetto, grigliate, il risotto ai gamberetti, e con formaggi tradizionali come il latteria; rosati, come il Moscato Rosa, anche nella versione Spumante, indicato con formaggi freschi o semistagionati e salumi vari; Merlot, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Schioppettino tra i rossi, da abbinare per esempio ai prosciutti San Daniele e di Sauris e ai formaggi come il Montasio e il malga. Infine il Friuli Isonzo Vendemmia Tardiva, prodotto con le uve di friulano e/o sauvignon, verduzzo friulano, pinot bianco, chardonnay e malvasia istriana, sottoposte ad appassimento naturale e vendemmiate tardivamente: dal colore giallo oro ambrato, odore di muschio e sapore dolce armonico, è un classico vino di fine pasto e da meditazione, con cui accompagnare formaggi erborinati o la pasticceria secca. Famosa per il suo Pinot grigio, la doc Friuli-Aquileia sta avendo risultati di rilievo anche per alcune tipologie rosse tra le quali il Refosco, ottenuto da uve refoscolo dal peduncolo rosso, vitigno autoctono da qualche anno in fase di riscoperta, che conferisce al vino una propria tipicità.

Piatti e prodotti tipici. In tutta la Regione erbe e fiori sono molto apprezzati in cucina e nella produzione di liquori: silene (sclupit), buonenrico (spinaci selvatici), tarassaco, ortica, crescioni d’acqua, kummel, erba cipollina selvatica, fiori di sambuco. Sottolio è eccezionale l’asparago selvatico di bosco, il rus o brusc, ovvero il germoglio del pungitopo che si mangia con le uova sode tagliate a mimosa. Altre specialità da non mancare sono le preparazioni a base di oca (ragout, foie gras, prosciutto e salame), prosciutto crudo affumicato, asparagi, brovada dop (rape raccolte a novembre, macerate nella vinaccia di cabernet, aceto e sale, sbucciate e grattugiate grosse), miele e le numerose varietà di ciliegie, sia a pasta nera che e a pasta bianca più croccanti, provenienti da vari cultivar di durone e altri di origine slovena, destinate a strudel, crostate, vasetti sciroppati e sotto spirito. Qui si trovano tutti i piatti della cucina friulana, slovena e mitteleuropea: risotto con gli sclupit o con i fiori di sambuco, gnocchi di susine, pistùm (gnocchi di pane grattugiato, erba cipollina, pinoli e canditi, tuffati nel brodo di muset e conditi con burro fuso e cannella), struccolo di spinaci, gulash, chiffel di patate, mesta con le acciughe (minestra povera di fagioli, polenta bianca e alici), ricette a base di pesce e di volatili di palude, selvaggina in umido, carne di maiale e bruade, trippa alla goriziana, putizza (pasta lievitata farcita di noci e uvette, arrotolata e cotta in forno), pinza, gnocchi con la confettura di ciliege, strucoli dolci e la gubana da mangiare irrorata con grappa di prugne. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

DENOMINAZIONI

DOCG: Lison (Interregionale con il Veneto)

DOC: Collio Goriziano o Collio, Friuli-Annia, Friuli-Aquileia, Friuli-Isonzo o Isonzo del Friuli, Friuli-Grave, Friuli-Latisana, Lison-Pramaggiore (Interregionale con il Veneto), Prosecco (Interregionale con il Veneto) 

IGT: delle Venezie (Interregionale con il Veneto), Venezia Giulia