Enoregioni italiane: Pianura Emiliano-Romagnola

18/09/2017

Prosegue la nostra panoramica delle 92 enoregioni italiane.

Nella Regione Emilia Romagna è possibile individuare cinque enoregioni: Colline Emiliane, Terre dei Lambruschi Emiliani, Colline di Romagna, Pianura Emiliano-Romagnola, Delta del Po.

 

PIANURA EMILIANO-ROMAGNOLA

Verdi colline, boschi, antichi borghi e castelli, vasti ceraseti e vigne: ecco come appare al visitatore il paesaggio collinare lungo il percorso che si snoda da Modena e Bologna per poi toccare Imola, a circa trenta chilometri dall’antica Via Emilia, e infine Forlì-Cesena, interessando anche le valli vicine alla costa, fra i fiumi Silaro, Santerno e Senio. Le colline imolesi rappresentano storicamente il territorio di transizione tra l’Emilia e la Romagna, tagliando trasversalmente la Via Emilia fino a lambire la Toscana da un lato e il confine con Ravenna dall’altro. E’ una zona a forte vocazione agricola, con ricchi frutteti (susini, albicocchi, ciliegi, peri, meli) e suoli fertili sui quali prosperano vigneti di trebbiano romagnolo, sangiovese, refosco (terrano), montuni, albana e pignoletto. Negli ultimi anni forme di allevamento più meccanizzate hanno sostituito gran parte delle pergole romagnole, che garantivano un buon equilibrio produttivo e un buon arieggiamento dei grappoli, pur proteggendoli dall’esposizione diretta al sole, ma richiedevano un elevato costo di manodopera.

Vini locali. La Pianura Emiliano-Romagnola condivide le sue doc in parte con le Colline di Romagna (la docg Romagna Albana e la doc Romagna) e in parte con le Colline Emiliane (la docg Colli Bolognesi Classico Pignoletto e le doc Colli Bolognesi e Reno). L’area intorno al corso del fiume Reno, tra le province di Modena e Bologna, è territorio di produzione dell’omonima doc nelle tre tipologie: Pignoletto, Bianco e Montuni, a base di uva montù, autoctona e famosa perché capace di buone rese costanti nel tempo (il nome sembra infatti derivare dal dialetto “mont’ù”, molta uva). Sono vini freschi, delicati e da bere giovani non particolarmente complessi al palato, fini e armonici. Gli abbinamenti migliori sono con i primi piatti della cucina emiliana, come i cappelletti in brodo o le lasagne verdi, ma si prestano ad accompagnare antipasti poco elaborati e risotti senza pomodoro e, nella versione Amabile, anche i crostacei.

Piatti e prodotti tipici. Il territorio ha molte ricchezze da offrire al gusto: un paesaggio affascinante con una fitta trama di elementi naturali e storici si fonde in un mosaico di sapori che qui hanno la loro origine e la loro collocazione ideale. Dalla frutta della pianura al tartufo bianco della collina, dalle castagne dell’Appennino agli immancabili tortellini. E ancora: rane fritte, polenta di granturco, pesce salato, i liquori della tradizione locale (sassolino, nocino, di ciliege) e tutti i piatti e le specialità della cucina bolognese e delle colline romagnole ed emiliane. (di Alessandra Calzecchi Onesti)

 

DENOMINAZIONI

DOCG: Colli Bolognesi Classico Pignoletto, Romagna Albana

DOC: Colli Bolognesi, Romagna, Reno                                                    

IGT: Bianco di Castelfranco Emilia, Emilia o dell’Emilia, Forlì, Ravenna, Rubicone, Silaro o Bianco del Silaro

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